Fondi pensione e casse di previdenza, ecco dove investono

Casse di previdenza, fondazioni bancarie e fondi pensione. Sono le tre categorie di investitori istituzionali italiani passati ai raggi X da una ricerca della nota società di consulenza Mercer, che ha messo a confronto i loro investimenti con quelli di analoghi organismi nel resto d’Europa. Dall’indagine è emerso che solo il 38% del portafoglio obbligazionario degli investitori istituzionali italiani è destinato ai titoli di stato domestici, contro il 41% che si registra in Francia, il 48% in Gran Bretagna e il 57% in Germania e una media continentale del 55%. Il 62% del portafoglio obbligazionario degli investitori istiuzionali italiani è suddiviso invece tra titoli di stato stranieri, corporate bond esteri e domestici.

“Possiamo sintetizzare che sull’Italia i nostri investitori stanno incrementando le strategie sui mercati privati, che rilevano spesso interessanti premi di illiquidità, e consentono di beneficiare appieno di opportunità specifiche, pur richiedendo un profilo di sofisticazione maggiore”, ha detto Luca De Biasi, wealth business leader di Mercer Italia. “Inoltre, notiamo con soddisfazione la maggiore propensione verso approcci a ritorno assoluto sul mercato obbligazionario, con l’obiettivo di ottenere decorrelazione dall’andamento dei tassi d’interesse. Questo assume ancor più valore nel caso specifico italiano vista la situazione dello spread sui titoli di Stato: il peso delle obbligazioni governative è contenuto e il rischio mitigato dalle strategie deccorrelanti” Il mercato italiano, in termini di asset allocation strategica, si distingue ancora per una presenza importante di investimenti immobiliari, caratteristica specifica del mercato nazionale (siamo i secondi dopo la Svizzera).

La ricerca si intitola Mercer Asset Allocation Survey 2018, è giunta quest’anno alla 16esima edizione e  ha coinvolto ben 912 portafogli europei rappresentativi di 12 Paesi per un totale di oltre 1.100 miliardi di euro di attività. L’indagine di Mercer ha evidenziato che una percentuale sempre crescente di investitori istituzionali in Europa prende in considerazione i rischi di portafoglio legati ai cambiamenti climatici. Si tratta del 17% dell’intero campione degli oltre 900 investitori istituzionali, una percentuale in decisa crescita rispetto al 5% dell’indagine del 2017 e dal 4% nel 2016.

“L’indagine Mercer”, ha affermato Marco Valerio Morelli, amministratore delegato di Mercer Italia, “si può considerare tra le più rappresentative fonti di informazione circa le scelte degli investitori istituzionali, per la valenza del confronto e la dimensione pan-europea, così come, per quanto riguarda l’Italia, per la presenza numerica e la rilevanza degli asset sottostanti la partecipazione tricolore al campione. La crescente sofisticazione nelle scelte di investimento anche in Italia comporta, a nostro parere, un auspicabile aumento di competenze e di governance nei consigli di amministrazione e nei comitati investimenti di fondi, casse e fondazioni”. Proprio sul fronte delle competenze, a detta di Morelli, c’è ancora molto lavoro da fare.

Lo studio verrà presentato da Mercer il prossimo 19 giugno a Roma, in Villa Blanc, durante i lavori del Convegno “Osservatorio sulle Politiche di Investimento degli Investitori Istituzionali”, giunto alla IV edizione, organizzato come sempre in collaborazione con Casmef | LUISS e patrocinato quest’anno da ADEPP ed Assoprevidenza. Alla Tavola Rotonda che costituirà il momento centrale dell’evento prenderanno parte i Presidenti di Assoprevidenza, Assofondipensione ed Adepp ed il direttore Generale di Assogestioni, in rappresentanza del mercato italiano degli Investitori Istituzionali.

 

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