
SPAZIO ALLA MOBILITÀ – Nelle attività interne, invece, questa cultura aziendale si traduce in una “valutazione delle responsabilità dei manager, con focus particolari sulla capacità di sviluppare le risorse, di essere aperti ai processi di mobilità, di favorire l’innovazione”. Schieppati ricorda poi alcuni aspetti che caratterizzano la gestione del personale all’interno di tutto il gruppo Bnp Paribas e non soltanto nell’area dell’asset management. “Abbiamo una serie di practice legate alla valorizzazione delle risorse”, dice, “e da quest’anno, in particolare, abbiamo introdotto dei nuovi strumenti che mettono i nostri collaboratori al centro dei processi hr (cioè di human resources, n.d.r.)”. Con questa metodologia è il collaboratore a decidere come muoversi all’interno della società di appartenenza o dell’intero gruppo, in Italia e all’estero.
È il personale infatti che può identificare i suoi percorsi di formazione e le opportunità professionali in funzione dei suoi interessi, seppur in un contesto di condivisione con il manager di riferimento.
WELFARE AZIENDALE – Inoltre, Bnp Paribas ha sviluppato un sistema di valutazione che è orientato non soltanto all’espressione di un giudizio sulla prestazione annuale o infrannuale delle risorse umane, come avveniva nel passato. Il nuovo sistema è infatti maggiormente orientato a una logica del feedback continuo nel corso dell’anno.
Non vanno poi dimenticati altri strumenti di gestione delle risorse umane basate sulla flessibilità della prestazione lavorativa: “Oltre il 50% dei nostri collaboratori opera in smart working”, aggiunge Schieppati, che ricorda anche la presenza nell’azienda di alcuni punti qualificanti della gestione delle risorse umane come “un piano di welfare legato ai premi di produttività e l’attenzione prestata al tema dell’inclusività”.
Per quel che riguarda le remunerazioni, invece, l’hr manager di Bnp Paribas AM ricorda che le policy del gruppo sono molto attente ai contesti normativi internazionali ma tengono conto di molte specificità locali. C’è stata per esempio l’introduzione di policy molto avanzate in materia di compliance e risk management in base alle quali le remunerazioni variabili non devono esporre la società e i suoi collaboratori a un rischio eccessivo. Di conseguenza, la parte variabile della remunerazione è una delle componenti dei pacchetti retributivi della società ma non quella prevalente. Inoltre, una volta superati determinati parametri, viene privilegiata la logica del differimento retributivo rispetto a quella della remunerazione cash.