Gli effetti della riforma dei settori dei “GICS”

A cura di Finanza Operativa 

asset allocation

A cura di Larry V Adam, CIO Americas and Chief Investment Strategist di Dws

Facendo seguito alla revisione annuale dei Criteri internazionali di classificazione settoriale (Global Industry Classification Standards o GICS) nel 2017, S&PDow Jones e MSCI hanno deciso di ampliare e modificare inServizi di Comunicazione l’attuale denominazione del settore dei Servizi di Telecomunicazione. La decisione di aggiornare il nome del settore delle Telecomunicazioni si deve alla necessità di tenere adeguatamente conto dei modi inediti e innovativi introdotti dalle aziende per rendere più agevoli le comunicazioni e per proporre in una varietà di media i relativi contenuti e informazioni.

Le modifiche, che entreranno in vigore il 28 settembre, costituiranno la riorganizzazione settoriale più ampia da quando esistono i GICS, poiché le aziende che cambieranno settore rappresentano circa l’11% della capitalizzazione di mercato dell’indice S&P 500. Tuttavia è importante notare che complessivamente l’indice S&P 500 rimarrà immutato, perché i cambiamenti riguarderanno solo la composizione interna di alcuni settori. Qui di seguito analizziamo le principali conseguenze degli imminenti cambiamenti settoriali.

Ripartizione più equilibrata dei settori. La ripartizione settoriale dell’indice S&P 500 diverrà più equilibrata: infatti il nuovo settore dei Servizi di Comunicazione avrà una capitalizzazione di mercato totale di circa l’11%, invece dell’1,90% dell’attuale settore delle Telecomunicazioni. Inoltre la Tecnologia, pur restando il settore più rappresentato dell’indice S&P 500, vedrà la sua capitalizzazione di mercato ridotta dal 26% a circa il 20%.
Nuova composizione del gruppo FAANG. Un altro cambiamento sarà il passaggio ai Servizi di Comunicazione di Facebook, Netflixe Google, attualmente inclusi nel cosiddetto gruppo FAANG comprendente anche Amazon e Apple.
Maggiori concentrazioni. I cambiamenti renderanno “ultrapesanti” i settori della Tecnologia e dei Consumi voluttuari. Ad esempio, circa il 37% della Tecnologia (Apple, Microsoft) e il 41% dei Consumi voluttuari saranno rappresentati dai due titoli maggiori di ciascun settore.

Questa riorganizzazione influirà in misura rilevante anche su ognuno dei settori coinvolti. Qui di seguito riportiamo alcune tra le variazioni più rilevanti:

Servizi di Telecomunicazione/Comunicazione. Il nuovo settore sarà ampliato da appena 3 società (VerizonAT&T e CenturyLink) a ben 22 e comprenderà anche i Media, l’Intrattenimento e i Media e Servizi Interattivi. Pertanto il nuovo settore delle Comunicazioni sarà molto meno difensivo: ad esempio sarà caratterizzato da una correlazione inversa minore alle variazioni dei rendimenti e all’indice ISM e maggiore al fattore Beta, mentre il rendimento del dividendo sarà fortemente ridotto all’1,70% dall’attuale 5,70%. Infine l’incremento dei suoi utili sarà molto più consistente e uniforme e aumenterà notevolmente il multiplo di valutazione (il rapporto P/U previsto nei prossimi 12 mesi salirà dall’attuale 10,20 a 17,60).

Consumi voluttuari. I prossimi cambiamenti ridurranno di circa il 20% della capitalizzazione di mercato dei Consumi voluttuari (settore dei media, Netflixe Tripadvisor), mentre aumenterà la presenza delle aziende operanti in internet e nella vendita al dettaglio tradizionale. Inoltre la ponderazione di Amazon, il principale titolo del settore, salirà da circa il 25% a circa il 34%. Di conseguenza il multiplo dei valutazione del settore salirà leggermente (il rapporto P/U previsto nei prossimi 12 mesi passerà dall’attuale 21,20 a 22,60), ma aumenteranno il fatturato e i flussi finanziari.

Tecnologia. Il settore tecnologico perderà circa il 25% della capitalizzazione di mercato totale, tra cui il suo 3°e 4°titolo più rappresentativo (Alphabete Facebook). Pertanto aumenterà la ponderazione del settore nei Servizi IT (+5,70%), nelle Apparecchiature informatiche (4,70%) e nei Software (+4,50%). Inoltre prevedibilmente rallenterà la sua crescita degli utili, aumenterà il rendimento del dividendo e diminuirà leggermente (dall’attuale 18,90 a 18,20) il rapporto P/U previsto nei prossimi 12 mesi.

In conclusione, gli investitori devono essere consapevoli del notevole impatto dell’imminente riforma settoriale dei GICS sui settori coinvolti e delle conseguenze sui propri portafogli. Dati la natura ciclica e il legame con la crescita dei tre settori coinvolti nella riorganizzazione, ossia la Tecnologia, i Consumi voluttuari e i Servizi di comunicazione, prevediamo un aumento dei rendimenti ipotizzati dagli analisti.

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