Il deficit italiano, tra Di Maio e le valutazioni Istat

Torna il sereno sulla maggioranza di governo in tema di economia. In diretta su Radio 1 il vicepremier Luigi di Maio ha evidenziato la non problematicità della questione deficit “Il tema non è di quanto sforare ma ma quante risorse ci servono per migliorare la qualità della vita degli italiani, per mandare in pensione e assumere giovani, per dare un reddito” di cittadinanza”, “meno tasse con la flat tax” alle imprese, sottolinea sul tema , spiegando che “in base a questo calibriamo il deficit e la spending review. La maggior parte delle risorse arriverà dai tagli agli sprechi, se andranno a regime tra un anno e mezzo facciamo un po’ di deficit, tanto l’economia crescerà e poi rientriamo, lo hanno fatto tutti i Paesi che oggi stanno crescendo”.

Di Maio ha colto la palla al balzo anche per gettare acqua sul fuoco sulla presunta tensione con il ministro Tria – “Io credo che in questi giorni si stia giocando con me, Tria, Conte, per dare la narrazione di un governo nel caos. Questo governo continua a lavorare ogni giorno, la riunione di stamattina economica e’ un altro tassello fondamentale per continuare il lavoro sulla legge di bilancio e la nota di aggornamento al def che finalmente metta al centro gli italiani, non le banche, le lobby e gli interessi personali”, ha chiosato il vicepremier in collegamento dalla Cina.

A margine di queste valutazioni abbiamo la notizia che l’Istat ha rivisto al ribasso il debito pubblico italiano nel 2017. Il rapporto con il Pil è lievemente sceso al 131,2% contro il 131,4% del 2016. L’istituto ha rivisto le stime su entrambi gli anni: i calcoli precedenti indicavano un rapporto al 132% nel 2016 e al 131,8% nel 2017. Sempre nel 2017 il Pil è cresciuto dell’1,6%. E’ stata così rivista al rialzo di 0,1 punti percentuali la precedente stima di aprile di +1,5%.

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