Ecco come lo spread strozza le banche (e i risparmi)

E’ un’analisi puntuale sulle dirette conseguenze dei movimenti dello spread sul capitale delle banche, quella degli analisti di Citi proposta da Luca Gualtieri lo scorso 6 ottobre sulle pagine di Milano Finanza.

Come riporta l’approfondimento, “L’aritmetica dello spread è implacabile: ogni 50 punti base in più di differenziale erodono dello 0,2% il capitale di prima qualità (Cet 1) delle banche italiane.Il calcolo fatto dagli analisti di Citi in un report pubblicato venerdì 5 traccia un bilancio indicativo della tempesta perfetta che ha investito il sistema. Se in media nel secondo trimestre gli istituti hanno lasciato sul terreno 40 punti base di patrimonio, il quadro si è aggravato dopo la pausa estiva e per il momento non si vedono segnali di normalizzazione”.

Ma la valutazione più “allarmante” proviene da un banker anonimo: “Se lo spread si avvicinasse a quota 400, la situazione si farebbe critica e diverse banche saranno costrette a varare piani di rafforzamento patrimoniale”.

Passando invece ai nomi degli istituti che potrebbero soffrire maggiormente questo scenario, l’analisi ritiene che “il fardello maggiore gravi su Banco Bpm, che per ogni 50 punti di spread in più vede calare il Cet 1 di 33 punti base. La stima di Citi scende a 28 punti per Ubi (che non a caso ha venduto di recente il 30% dei Btp) e a 18 punti per Unicredit e Intesa Sanpaolo”.

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