Manovra, domani consiglio dei ministri ad alta tensione

La maggioranza è attesa al varco sulla legge di bilancio. Il consiglio dei ministri di sabato sarà la resa dei conti tra Lega e Movimento 5 Stelle, dopo il caso della cosiddetta “manina” nel decreto fiscale. Convocato dal premier Giuseppe Conte, potrebbe essere l’occasione per risolvere le incomprensioni sui dettagli della pace fiscale. Ma c’è anche chi ipotizza l’inizio di una crisi di governo.

Il caos era scoppiato mercoledì quando il vicepremier Luigi Di Maio aveva fatto sapere che il testo sulla pace fiscale inserito nella manovra “trasmessa al Quirinale non è quello su cui c’era l’accordo in Cdm”, perché “c’è sia uno scudo fiscale per i capitali all’estero sia la non punibilità per chi evade. È un fatto gravissimo, manina politica o no, depositerò subito un esposto alla Procura della Repubblica”.

Salvini si era detto inizialmente contrario a un “Cdm-bis” dopo l’ipotesi avanzata dal M5s per mettere una pezza al “pasticcio” del dl fiscale. “Cosa fatta. Io quando prendo impegni con Di Maio e i cittadini li mantengo. Quello che abbiamo discusso per ore ed ore in Consiglio dei ministri l’ho trovato scritto. Il decreto resta. Non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo. Ognuno prenda le sue responsabilità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Salvini anche Massimo Garavaglia, sottosegretario all’Economia, in quota Lega: “Tutti – aveva spiegato – sapevano le norme del decreto fiscale. Non so nulla di eventuali modifiche”.

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