Naturale, ma non sempre salutare

Leggo spesso su giornali a grande diffusione,, anche a firma di colleghi, l’eguaglianza naturale = buono o salutare. Eppure, ricordo spesso nelle mie lezioni, anche il cianuro è di derivazione naturale, ma uccide.

Questa0 è ovviamente un’iperbole, ma aiuta a rendere il concetto. In questo articolo vorrei soffermarmi su una sostanza derivata naturalmente da un vegetale (o meglio da una muffa che sta su un vegetale) che spesso si intende erroneamente come senza controindicazioni. Sto parlando del riso rosso fermentato.

 

Occhio ai muscoli

Ho infatti pubblicato sul Current Drug Safety (Curr Drug Saf. 2016;11(3):264-6.When Nutraceuticals Reinforce Drugs Side Effects: A Case Report. Russo R, Gallelli L1, Cannataro R, Perri M, Calignano A, Citraro R, Russo E, Gareri P, Corsonello A, Sarro GD.), il caso di una signora che, assumendo statine (un farmaco per la gestione del colesterolo) ha aggiunto il riso rosso fermentato, secondo il ragionamento che “tanto è naturale”. La conseguenza è stata un fortissimo deperimento muscolare, la rabdomiolisi.

Il riso rosso si trova anche negli scaffali dei supermercati: si ottiene da una variante del riso venere, con un po’ più di antiossidanti e un indice glicemico più basso.

Se si fa fermentare, una muffa che si sviluppa, produce la monacolina K, che di fatto si comporta come una statina, ovvero diminuisce la sintesi di colesterolo, ma inibisce anche una via importate, quella che porta alla formazione dell’ubiquinone, noto anche come coenzima Q10 (presente ad esempio in molte creme di bellezza, per la sua azione antiossidante). Questa molecola è vitale per il corretto funzionamento dei muscoli, tanto che una produzione provoca indebolimento, fino all’apoptosi, ovvero la morte programmata della cellula muscolare, così come in misura maggiore fanno le statine.

 

 

Effetti collaterali

Per questo personalmente considero valido il farmaco solo in condizione di colesterolo veramente elevato e l’uso del riso rosso fermentato, valutato in maniera accurata, perché – pur essendo di derivazione naturale – ha gli stessi effetti collaterali delle statine.

Se si è costretti all’uso integrare magari il Q10 in modo da compensarne la minor produzione, ma sarebbe ancora meglio gestire l’ipercolesterolemia con le armi più efficaci, cioè con un’alimentazione corretta (per inciso non basta non mangiare formaggi o insaccati) e l’attività fisica.

 

 

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