Il vero spread tra Italia e Germania è pari a 400 punti base (cioè al 4%) e non a 300 punti base come dicono i dati ufficiali. A scriverlo è l’edizione odierna del Sole24Ore che mette a confronto i tassi d’interesse reali del nostro Paese con quelli tedeschi. In Italia i titoli di stato decennali rendono infatti il 3,4%. Sottraendo da quest’ultimo l’aumento dei prezzi al consumo, che a Sud delle Alpi è pari all’1,6%, si ottiene tasso reale dell’1,8%. In Germania invece i titoli di stato decennali rendono lo 0,4% mentre l’inflazione è molto più alta che in Italia, cioè attorno al 2,5%. Dunque, il tasso reale tedesco è negativo per 210 punti base, corrispondenti a una quota del 2,1%. C’è dunque una differenza di quasi quattro punti percentuali tra i tassi reali italiani e quelli tedeschi, che ben rappresenta la divergenza oggi esistente tra i due sistemi economici. Mentre il nostro Paese non ha alcun interesse a un innalzamento del costo del denaro, che rischia crescere ancor di più il peso del debito pubblico, la Germania ha invece un interesse opposto. Con i tassi reali negativi, l’aumento dei prezzi rischia infatti seriamente di erodere il potere di acquisto dei risparmiatori tedeschi.