Manovra, l’Italia risponde alle critiche dell’Europa

Entro il 13 novembre l’Italia è stata chiamata, nella figura del Ministro del Tesoro Giovanni Tria a rispondere alla lettera UE che chiede al Governo un intervento sulle stime del debito pubblico inserite in Legge di Bilancio: missiva formulata con il preciso obiettivo di evitare una procedura di infrazione. Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una dialogo serrato Roma-Bruxelles per giungere a una soluzione condivisa, con diverse anticipazioni e un accesso dibattito. Tra le ipotesi formulate troviamo la riduzione delle stime di crescita 2019, dall’ 1,6% all’1,2%, la riduzione del deficit 2019 rispetto all’attuale 2,4% e infine la conferma delle stime di bilancio ma con nuove clausole di salvaguardia, per blindare i conti e rassicurare l’Europa.

Tria ha incontrato il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, e ha parlato in commissione alla Camera in sede di audizione sulla manovra, ribadendo in entrambe le occasioni che l’impostazione centrale della manovra resta invariata. Nell’ambito del dibattito con Centeno, Tria non ha però escluso correttivi come le clausole a tutela dei conti.

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