Siamo verso la chiusura anno molto complicato per le azioni italiane e i Btp. “Fino a quando non sarà chiaro che i timori per il Paese sono infondati, gli stranieri penalizzeranno l’Italia”, sottolinea sulle pagine di Milano Finanza Fausto Artoni, fondatore di Impact Sim e ex storico gestore di Azimut. Come riporta il money manager, i mercati azionari europei sono certamente sottovalutati rispetto a quello Usa e le società quotate italiane a grande capitalizzazione lo sono di almeno un altro 20% in più per via del rischio-Paese, uno sconto che è visibile su utiliy, assicurazioni, banche e anche su diverse aziende del comparto industriale.
A chi in questo momento è tentato di comprare Btp sul mercato secondario, visto il crollo delle quotazioni e ricordando come andò nel 2011, quando poi nel giro di pochi mesi lo spread tornò a scendere dopo aver superato quota 500, Artoni risponde: «Oggi lo scenario è completamente diverso. Al limite, man mano che i prezzi scendono si possono incrementare le posizioni, ma non ci sono ancora le condizioni per essere aggressivi negli acquisti».