Paperoni per l’arte

di Alessia Zorloni

 

Gli Stati Uniti vantano una lunga tradizione di istituzioni fondate da collezionisti privati. Se è vero che le prime istituzioni nascono tra l’inizio del secolo scorso e gli anni Trenta, con la Frick Collection, il Whitney Museum di New York e l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, è anche vero che a partire dagli anni Sessanta si è registrato un incremento di nuovi musei. Ne sono un esempio il J. Paul Getty Museum, l’Hammer Museum e il Norton Simon Museum.  Negli anni Ottanta questo fenomeno si è intensificato con importanti famiglie di collezionisti come i Rubell o i Broad, per poi diffondersi in Europa, dove, nel 1983, Dakis Joannou fonda il Deste Museum ad Atene e due anni più tardi, nel 1985, Charles Saatchi apre la Saatchi Gallery a Londra. Ma la crescita vertiginosa di musei privati, i cui progetti sono quasi sempre affidati a grandi architetti di fama internazionale, si registra a partire dal 2000.

 

Lusso e arte

Generalmente i collezionisti che scelgono di istituire un museo privato sono persone agiate, dotate di ingenti patrimoni immobiliari e mobiliari che consentono loro non solo di acquistare le opere d’arte che vanno a comporre le collezioni museali, ma anche di coprire i costi d’avviamento e di gestione. Molti musei privati sono stati fondati da UHNWI che compaiono nella classifica stilata annualmente da Forbes. Tra questi il più facoltoso risulta essere Bernard Arnault, magnate del lusso e proprietario del noto gruppo LVMH, dotato di un patrimonio stimato 72 miliardi di dollari che lo colloca al quarto posto della classifica di Forbes. Noto collezionista d’arte, Arnault è riuscito ad integrare l’arte al business fino ad inaugurare nel 2014 la sede della Fondazione Louis Vuitton, un museo d’arte contemporanea situato a Parigi e progettato da Frank Gehry dove è esposta la sua collezione privata. Tra gli altri ci sono poi Alice Walton, fondatrice del Crystal Bridges Museum di Bentonville, ed erede dalla catena di supermarket Walmart, che, con il suo patrimonio stimato 46 miliardi di dollari, si trova alla sedicesima posizione della classifica. Trentesima posizione per l’altro grande magnate del lusso francese, François Pinault, proprietario del gruppo Kering e fondatore di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia e del nuovo spazio a Parigi alla Bourse de Commerce.

 

Nuova apertura

Ma il museo privato dedicato all’arte contemporanea che si appresta a diventare il più grosso degli Stati Uniti è stato inaugurato il 4 ottobre a 45 minuti da Washington. Fondato nel 2006 dal businessman e collezionista americano Mitchell Rales e dalla moglie Emily Wei Rales, il Glenstone Museum ha riaperto dopo un progetto di espansione costato 200 milioni di dollari e durato cinque anni.

Il nuovo Glenstone è uno spazio da 20 mila mq composto da undici strutture separate ma connesse con dei corridoi vetrati. Camminando tra i corridoi dei Pavillions si scorge un cortile ricoperto di acqua con vegetazione. “Il cortile è stato ispirato dal giardino di Carlo Scarpa alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia”, ha dichiarato Emily Wei Rales, storica dell’arte e curatrice del museo.

Per realizzare il loro progetto, i Rales hanno visitato circa 50 musei in tutto il mondo e alla fine si sono focalizzati sul museo di arte moderna Louisiana in Danimarca, la Collezione Menil a Houston in Texas e la Fondazione Beyeler a Basilea in Svizzera. “Queste tre istituzioni – continuano i Rales – sono quelle che meglio rappresentano una visione olistica che comprende arte, natura e paesaggio, tutto ciò che noi abbiamo voluto ricreare qui”. Nel museo sono esposte 65 opere di 52 artisti, tra cui Giacometti, de Kooning, Basquiat, Pollock, Rothko, Warhol, ma sono più di 200 gli autori che compongono la collezione del Glenstone, quasi tutti del secondo Novecento.

 

Il collezionista

Mitchell Rales, americano, classe 1956, è co-fondatore della Danaher Corporation, conglomerata con sede a Washington D.C. specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti industriali e beni di consumo. In collaborazione con la moglie ha fondato il Glenstone Museum, che espone sia opere della loro collezione che installazioni esterne. Il ruolo di innovatore sociale ha dato a Rales una certa visibilità e l’apertura del museo l’ha spinto ad abbandonare la sua politica di riservatezza, portandolo a concedere occasionalmente qualche intervista. A riprova della sua proverbiale discrezione, il nome del museo non fa alcun riferimento ai fondatori, ma è un toponimo locale.

 

 

Collezionista Paese Società Forbes Ranking 2018 Patrimonio (B $) Museo
Bernard Arnault Francia LVMH 4 72 Fondation Louis Vuitton
Carlos Slim Messico America Movil 7 67,1 Museo Soumaya
Alice Walton USA Walmart 16 46 Crystal Bridges Museum
François Pinault Francia Kering 30 27 Palazzo Grassi, Punta della Dogana, la Bourse de Commerce
Leonid Mikhelson Russia Novatek 64 18 V-A-C Foundation (Venezia e Mosca)
Roman Abramovich Russia Chelsea Football Club 140 10,8 Garage Museum of Contemporary Art
Eli Broad USA Kaufman & Broad 211 7,3 The Broad
Mitchell Rales e Emily Rales USA Danaher 652 3,5 Glenstone Museum
Miuccia Prada e Patrizio Bertelli Italia Prada 729 3,2 Fondazione Prada
Jorge Perez USA Related Group of Florida 791 3 Perez Art Museum
Victor Pinchuk Ucraina Interpipe 1650 1,4 PinchukArtCentre
J. Tomilson Hill USA Blackstone 1650 1,4 Hill Art Foundation
Eduardo Costantini Argentina Consultatio S.A. 1867 1,2 Fundaciòn Costantini/MALBA-Museo de Arte Latinoamericano de Buenos Aires

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