Btp: un 2019 con tante incognite

Il 2019 sarà un vero e proprio banco di prova per il debito sovrano italiano. Bastano pochi dati per capire come la fine del Quantitative easing inciderà sulle aste del Tesoro. In tutto il 2018 l’Italia avrà messo sul mercato 45 miliardi di titoli in più rispetto a quelli scaduti: ma 39 miliardi saranno stati acquistati dalla Banca d’Italia per conto della Bce. Ciò vuol dire che il Tesoro avrà trovato nell’anno nuovi investitori per soli 6 miliardi.

Come riporta l’analisi di Milano Finanza dello scorso 8 dicembre, nel 2019 ci saranno due novità negative: innanzitutto, le emissioni nette saranno in partenza più alte e saliranno a 57 miliardi; inoltre neppure un euro aggiuntivo sarà acquistato dall’Eurosistema, dato che contributo della Bce si limiterà al riacquisto dei titoli scaduti del Qe per una cifra attorno ai 30 miliardi per l’Italia (su un totale di 198 miliardi di bond in scadenza l’anno prossimo). In sintesi, l’Italia l’anno prossimo dovrà convincere investitori per 168 miliardi di euro a rinnovare l’esposizione; inoltre dovrà trovare nuovi acquirenti di bond con durata superiore all’anno per 57 miliardi di titoli. Includendo anche i Bot, più facili da collocare per la durata minore, le emissioni lorde totali arriveranno a circa 400 miliardi.

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