Aberdeen: alla conquista del mercato asiatico

A margine del recente incontro organizzato a Milano da Aberdeen, abbiamo parlato con Govinda Finn, Japan and Developed Asia Economist di Aberdeen Standard Investments che ci ha raccontato la strategia di investimento della compagnia in Asia.

Le economie asiatiche sono cresciute rapidamente negli ultimi anni, guidate dalle esportazioni verso i Paesi sviluppati e da investimenti fissi di capitale. Anche se non risparmiata dalla crisi globale, l’Asia si è tirata fuori da una recessione dal ritmo serrato, sostenuta da politiche governative pronte ed efficaci. Quali sono i suoi fattori di successo?

Il “Secolo asiatico” è ancora giovane e la rapida crescita dell’Asia negli ultimi decenni è stata a dir poco eccezionale. Rappresenta già un terzo del PIL globale e contribuisce a più della metà della crescita economica mondiale. Più di un miliardo di persone sono state tolte dalla povertà estrema nella regione dal 1990. Tuttavia, la crescita non è stata equamente distribuita. Le economie asiatiche sviluppate come Corea, Taiwan e Singapore vantano redditi pro capite comparabili o addirittura superiori a quelli delle nazioni europee. Altre nazioni come il Vietnam e il Laos continuano invece a rimanere in ritardo. In Cina, la trasformazione è stata la più drammatica. Il Paese è stato trasformato da una società agricola povera in un’economia industrializzata con una borghesia fiorente. Cosa possiamo imparare dai successi degli ultimi decenni? La prima cosa da sottolineare è che pochissime di queste economie perseguivano le politiche di liberalizzazione e deregolamentazione che sono state il mantra dei neo-liberali in Occidente. Invece, lo stato ha svolto un ruolo chiave promuovendo la crescita attraverso strategie di sviluppo complete e una guida forte al settore privato. Ciò ha comportato numerosi vantaggi, tra cui una rapida industrializzazione, alti tassi di risparmio e investimenti e un’apertura all’economia globale. Tuttavia, ci sono segnali che questo modello ha raggiunto il suo limite.

E quali sono le sue prospettive future rispetto al global market?

La prossima fase di sviluppo in Asia richiede un allontanamento dagli investimenti guidati dal governo e alimentati dal debito verso un modello basato sui consumi e sui servizi sostenuto dal settore privato. Tuttavia, ci sono segnali che indicano che il progresso è più lento del previsto. La crescita del consumo delle famiglie come percentuale del PIL si è arrestata in luoghi come la Cina, mentre la quota del PIL industriale è rimbalzata a causa della preferenza del governo per sostenere il settore industriale quando la crescita decelera troppo rapidamente.

Quali sono le ragioni che spingono la società a investire in Cina?

Il prossimo ciclo di cambiamenti per l’Asia offre opportunità per gli investitori. I bilanci sani offrono opzioni aziendali. Possono investire nella propria crescita; possono mantenere o aumentare i pagamenti dei dividendi; e possono riversare denaro nella ricerca in settori come l’innovazione tecnologica per aiutare la loro azienda. Inoltre, si stanno aprendo nuovi mercati. La capitalizzazione di mercato della borsa di Shanghai è più che raddoppiata nell’ultimo decennio. La Cina ha anche il terzo mercato obbligazionario al mondo. Per l’investitore diligente, il cambiamento in una regione di queste dimensioni porterà opportunità.

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