Sarno (Aviva Investors): “Così puntiamo sull’Italia”

Piani di sviluppo ambiziosi, che si proiettano su un orizzonte temporale di ben tre anni. Sono queli messi in campo in Italia da Aviva Ivestors, società di gestione internazionale che fa capo al noto gruppo assicurativo Aviva e ha oltre 390 miliardi di euro di asset under management in 15 paesi diversi, tra Nord America, Asia Pacifico ed Europa. Il mercato a Sud delle Alpi oggi è molto appetibile per la società di origine britannica. Per crescere e rafforzare ulteriormente la sua presenza sul mercato italiano, Aviva Investors ha deciso di aprire un proprio ufficio a Milano l’anno scorso. Nell’ambito di questa strategia espansionistica, a maggio del 2018 il team della società ha registrato un ingresso di peso: quello di Paolo Sarno (nella foto), che è entrato nella società con la carica di head of wholesale Southern Europe. Laurea in Bocconi e un master in Finance all’Università di Pisa, Sarno ha iniziato la carriera lavorativa a Parigi, in La Financièrede l’Echiquier, e oggi ha accumulato oltre 12 anni di esperienza nell’industria degli investimenti di tutto il Vecchio Continente. Come responsabile dello sviluppo e della gestione delle attività per l’Europa meridionale, con particolare riferimento all’Italia, Sarno illustra in questa intervista rilasciata ad ASSET CLASS le strategie di Aviva Investors nel nostro Paese, considerato molto importante per l’espansione del gruppo.

Aviva Investors vuole crescere nell’Europa continentale ma la concorrenza non manca: come si distinguerà la vostra offerta?

Siamo un gestore attivo con un approccio di lungo termine e dimensioni che ci consentono di coprire tutte le diverse classi d’investimento. Le nostre politiche di gestione si distinguono per efficacia della diversificazione e flessibilità e si traducono in soluzioni single strategy e multi asset. È questa la nostra risposta all’evoluzione dello scenario economico globale che ha determinato un’accentuazione della volatilità dei mercati, rendendo più sfidante l’ottenimento di performance d’investimento soddisfacenti.

Che cosa rappresenta l’Italia nella vostra strategia di sviluppo?
La consideriamo una Tier 1 country, un mercato fondamentale per la strategia di crescita nell’Europa continentale che Aviva Investors sta portando avanti. In Italia stiamo investendo molto: abbiamo un piano di sviluppo a tre anni ambizioso. La recente apertura dell’ufficio italiano s’inquadra in questo percorso: faciliterà il dialogo con i clienti, premessa necessaria per costruire partnership di lunga durata e consolidare la presenza nel mercato.
Il segmento wholesale, che include i gestori patrimoniali e i gestori dei fondi di fondi, è il nostro target primario. Guardiamo con attenzione anche agli istituzionali (fondi pensione e casse di previdenza) e ai consulenti finanziari.

La vostra espansione coincide con una fase accompagnata da diverse incognite: il rallentamento del ciclo economico, la crescita di tensioni geopolitiche e dei populismi. Come affronterete il 2019 sotto il profilo delle soluzioni d’investimento?

Per il 2019 prevediamo una crescita globale dell’economia pari al 3,6%, quindi in rallentamento rispetto al3,75% registrato nel 2018. Proseguirà la tendenza al rialzo dei tassi d’interesse, mentre la liquidità tenderà a contrarsi. Negli investimenti azionari, siamo orientati a sovrappesare gli Stati Uniti e i mercati emergenti, mentre alcune valutazioni in Europa rappresentano opportunità interessanti, anche se la situazione politica suggerisce di agire con cautela Sul fronte obbligazionario, siamo moderatamente sottoesposti sui titoli di stato: nel 2019 ci aspettiamo un aumento dei rendimenti in seguito all’inasprimento della politica monetaria. In questo contesto abbiamo attenuato le aspettative di rendimento per le classi d’investimento con maggiore grado di rischio.

Siete una società d’investimento nata da una matrice assicurativa. Come influisce quest’origine nella vostra strategia di sviluppo e nel vostro approccio agli investimenti?

La nostra origine assicurativa si manifesta in un orientamento all’investimento di lungo termine e in una particolare attenzione all’analisi e alla valutazione del rischio. Nella fase che attraversiamo oggi, e penso sia all’evoluzione dell’economia globale sia ai mercati finanziari, quest’approccio è particolarmente adeguato alle domande degli investitori, istituzionali e individuali.

Cosa caratterizza la vostra offerta?

L’architrave dell’offerta sono gli Aviva Investors Multi Strategy (AIMS), una tipologia di fondi total return che sono stati lanciati alla fine del 2016, costruiti grazie alla nostra capacità di selezionare opportunità d’investimento su scala globale. Gli AIMS sono caratterizzati da bassa volatilità e contenimento del rischio e quindi hanno una buona capacità di proteggere il patrimonio. Una componente importante dell’offerta, in questa fase, sono i fondi obbligazionari che investono sui mercati emergenti e i fondi global high yield short duration. Riserviamo poi una particolare attenzione all’investimento in real asset che rappresenta un nostro elemento di distinzione nel mercato.

Che cosa rientra in quest’asset class? Investite anche in Italia?
Gli investimenti in real asset includono sia il real estate, sia l’infrastructure che il private corporate debt. Stiamo investendo anche in real asset italiani, per esempio sui titoli di debito della
Linea 4 della Metropolitana di Milano. Oggi, attraverso la nostra piattaforma, gestiamo circa 45 miliardi di euro in quest’asset class, un patrimonio che è destinato a crescere nei prossimi anni: registriamo un interesse crescente da parte degli investitori, alimentato da un potenziale di performance interessante sul quale incidono anche fattori tipici come l’illiquidity premium.

Oggi si parla molto d’investimento socialmente responsabile (Sri), una definizione variamente interpretata dagli investitori istituzionali. Che cosa è per voi un investimento socialmente responsabile e come applicate i principi Sri alle vostre scelte d’investimento?

Interpretiamo la sostenibilità in modo esteso. Per noi sostenibilità non è solo applicare regole ma saper valutare complessivamente un’azienda, la natura del suo business, l’impatto sociale e ambientale, la governance. Aviva Investors è stata un pioniere dell’investimento responsabile. Negli anni siamo stati tra i primi gestori a integrare i criteri Esg (Environmental, social and governance) nelle scelte d’investimento. Nel tempo questo nostro orientamento di principio si è tradotto in un’organizzazione e in pratiche che ci pongono oggi all’avanguardia sulla sostenibilità. Abbiamo un team composto di sedici specialisti che collabora con fund manager e analisti per integrare i princìpi Esg nel nostro processo d’investimento. Tendiamo a svolgere un ruolo attivo: non ci limitiamo all’applicazione dei princìpi per selezionare gli investimenti ma seguiamo con attenzione le decisioni delle aziende in cui investiamo utilizzando la nostra influenza per promuovere pratiche socialmente responsabili e sostenibili. Spesso ci capita di votare contro le proposte presentate dal managemento dagli organi di gestione: perché siamo convinti che la sostenibilità vada monitorata da vicino e che soltanto in questo modo si possa incidere in maniera efficace sulla capacità delle imprese di generare valore durevole nel tempo.

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