Cina, la regina dei mercati emergenti

Siete pronti per il nuovo leader globale?

E’ innegabile il ruolo cruciale detenuto dai mercati emergenti, e in particolar modo dalla Cina, nel mondo degli investimenti. E anche se ancora non si conosce la data precisa, gli economisti sono d’accordo sul fatto che la Cina supererà gli Stati Uniti, diventando la più grande economia del mondo.

Questo il tema principale affrontato all’evento di UBS Asset Management, “Emerging Markets & China Conference” tenutosi nella giornata di oggi, 9 maggio, a Milano.

Nonostante la tempesta top-down del 2018, oggi le azioni dei mercati emergenti offrono grandi opportunità.

Per comprendere meglio il mondo dei mercati emergenti e le loro opportunità, abbiamo posto alcune domande a Projit Chatterjee, Senior Equity Specialist, Emerging Markets and Asia Pacific Equities di UBS Asset Management.

Quali sono i punti di forza e debolezza delle economie dei mercati emergenti?

Tra i punti di forza possiamo sicuramente citare la loro crescita strutturale, intesa come un aumento della capacità produttiva che sia economicamente sostenibile nel tempo. Inoltre anche l’aspetto demografico è a favore dei Paesi emergenti, avendo questi più potenziale di crescita sia per dimensioni che per età della popolazione. Inoltre, a causa del continuo invecchiamento della popolazione, si prevede una crescita del mercato sanitario, e ad esempio per quanto riguarda quello cinese, sarà pari al 9,3% p.a. tra il 2017 e il 2030. Anche lo sviluppo del settore educativo e dell’innovazione sono dei punti di forza che contraddistinguono i mercati emergenti.

Tra i fattori di debolezza invece, nonostante le differenze che intercorrono tra i vari Paesi, c’è sicuramente la situazione geo-politica e rischi annessi che possono avere impatti negativi sui mercati. Inoltre i mercati emergenti sono penalizzati dalle aspettative di rialzo dei tassi d’interesse e dal conseguente rafforzamento del dollaro.

Quali sono i settori preferibili sui mercati emergenti? E cosa ne pensa dei titoli tecnologici su questi mercati?

Tra i settori più promettenti del 2019 troviamo sia beni di consumo durevoli sia l’e-commerce (si pensi allo sviluppo di piattaforme come Alibaba o quelle riguardanti il food delivery), oltre all’energia rinnovabile e alle infrastrutture.  Per quanto riguarda i titoli tecnologici, i mercati emergenti non soltanto hanno adottato l’uso della tecnologia, ma sono diventati anche loro stessi innovatori di mercato. Dal mobile banking allo shopping online, i mercati emergenti si pongono all’avanguardia sui più recenti sviluppi tecnologici, in grado di intaccare quote di mercato globali anche ai colossi delle economie più avanzate.

La conferenza si è inoltre concentrata soprattutto sulle ragioni per cui è importante investire in Cina. Dobbiamo ricordare che la Cina rappresenta circa un quarto della crescita economica globale ed è di gran lunga il maggior consumatore di materie prime.

Nonostante la crescita del PIL nominale stia rallentando, la Cina sta attuando politiche monetarie, fiscali e regolamentari espansive per fornire liquidità adeguata e contrastare il rallentamento economico.

Difatti troviamo almeno quattro buone ragioni per investire nel mercato del Paese del Sol Levante:

  1. Innovazione e automazione: la spesa cinese per R&S è passata da 49 miliardi di USD a 264 miliardi in soli 10 anni. Inoltre la Cina sta potenziando la robotica, con una crescita di oltre il 25% di nuove installazioni all’anno, automatizzando il proprio settore produttivo;
  2. Urbanizzazione: circa 231 milioni di persone si sono trasferite in città dal 2010 e 225 milioni si sposteranno entro il 2030;
  3. Consumi: le vendite online sono cresciute del 32% nel 2017, raggiungendo i 1149 miliardi di USD;
  4. Invecchiamento: entro il 2030 si prevede una popolazione totale di ultra 65enni pari a 385 milioni, con una crescita del mercato sanitario cinese del 9.3% p.a.

In conclusione, nonostante sia estremamente sotto rappresentata nei portafogli globali, la Cina è il secondo mercato azionario al mondo ed è molto difficile negare l’idea che a breve potrebbe diventare la più grande potenza economica del mondo.

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