Adaya (Aberdeen Standard Investments): “Perché I bond emergenti sono ancora un buon investimento”

Detiene asset per circa 1,5 miliardi di dollari, ha un track record alle spalle che risale al 2001 e in 18 anni, fino all’anno scorso, ha guadagnato nel complesso il 450%, contro il 291% dell’indice di riferimento. Ecco il biglietto da vista Aberdeen Standard -Select Emerging Markets Bond Fund, che investe sulle obbligazioni dei paesi emergenti, con una strategia molto selettiva. “L’universo degli emerging market bond è ormai molto variegato e complesso”, dice Roubesh Adaya (nella foto), senior investment specialist di Aberdeen Standard Investments che cura le strategie del fondo, “le emissioni si dividono sostanzialmente in tre categorie principali: i bond di stati sovrani emesse in dollari (o comunque in valute forti n.d.r.), i bond corporate in dollari e le obbligazioni emergenti n valuta locale”. Proprio per la complessità dei mercati, il gestore sottolinea la necessità di muoversi con prudenza e perizia. “Abbiamo un approccio bottom-up”, dice, “cioè cerchiamo di individuare i titoli con ottimi fondamentali e valutazioni convenienti”.

Per attuare questa strategia, occorre ovviamente un intenso lavoro di ricerca che, nel caso del portafoglio gestito da Adaya, interessa centinaia di emittenti su decine e decine di paesi diversi. L’attenzione si concentra dunque più sulle prospettive delle singole aziende o dei singoli emittenti più che sull’allocazione geografica del portafoglio. “Non è facile confrontare la situazione di mercati emergenti assai diversi tra loro come quelli asiatici e sudamericani”, aggiunge ancora il gestore, che spiega dunque così la scelta di concentrarsi sulle storie specifiche dei titoli più che sulla loro provenienza. La stessa filosofia di investimento caratterizza anche un altro prodotto di Aberdeen Standard Investments. Si tratta dell’ Aberdeen Standard Emerging Markets Corporate Bond Fund, che è specializzato nelle emissioni societarie e che, dalla data del lancio (2011) fino alla fine del 2018. ha guadagnato quasi il 60%, contro il 47,4% del benchmark.

Nonostante le performance del passato già elevate, secondo i gestori di Aberdeen Standard Investments ci sono ancora molti buoni motivi per credere sulle buone prospettive a lungo termine del debito dei mercati emergenti. Grazie al supporto di forti fattori strutturali come l’urbanizzazione e la crescita della classe media, le nazioni in via di sviluppo stanno crescendo a un ritmo nettamente superiore rispetto alle nazioni sviluppate. Questo gap di crescita proseguirà probabilmente anche nei prossimi anni. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede infatti che il tasso annuo di aumento del pil nei paesi emergenti sarà del 5% da qui al 2023, mentre nei mercati sviluppati l’economia rallenterà, passando da un tasso di crescita medio del 2,5% all’1,5%.

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