Caro consulente, c’è un certificato per te

Melania D’Angelo (nella foto a destra) lavora con i certificati d’investimento (certificates) da 16 anni, un periodo di tempo in cui ha seguito da vicino la profonda evoluzione di uno strumento che oggi è sempre più gettonato nelle reti dei consulenti finanziari. E’ anche per questa ragione che D’Angelo, dopo 11 anni di lavoro nella casa d’investimenti Exane Derivatives, da tre mesi ha accettato una nuova sfida professionale. E’ entrata in Banca Generali come responsabile del progetto BG Certificates Hub, che ha portato alla creazione di una piattaforma di certificati a disposizione dei financial advisor della società guidata da Gian Maria Mossa (nella foto a sinistra)

“Ho lavorato a lungo nel private banking in Svizzera”, dice D’Angelo, “dove l’utilizzo dei certificates per la costruzione del portafoglio della clientela ha già alle spalle una notevole tradizione”. Questo tipo di prodotti vengono infatti di solito utilizzati per soddisfare particolari esigenze del cliente-investitore e per muoversi in determinate situazioni di mercato, per esempio per affrontare alcune fasi di volatilità o per stabilire qualche correlazione con indici e panieri. Questa domanda di mercato da parte delle reti oggi, a detta di D’Angelo, si manifesta anche in Italia, dove c’è una forte richiesta di soluzioni “tailor made”, tagliate su misura per la rete, nelle attività di costruzione del portafoglio.

Da un mercato dei certificates caratterizzato per lo più da public offer , cioè da collocamenti pubblici si sta passando dunque a uno scenario diverso, dove ci sono anche molti private placement, collocamenti fatti su misura per una richiesta che arriva dalla stessa rete dei financial advisor. Per questo Banca Generali, che da anni è orientata verso una clientela private di fascia medio-alta con esigenze un po’ più articolate e complesse della media, ha dato vita al progetto Certificates Hub, collaborando con diversi primari emittenti di certicficati come SocGen, Bnp Paribas e Goldman Sachs (anche se il numero di partner è destinato ad aumentare in futuro).

La raccomandazione di D’Angelo è comunque di avvicinarsi al mondo dei certificates con il giusto approccio, cioè dopo aver conosciuto bene e i prodotti e destinandovi comunque una parte limitata del portafoglio, non superiore al 20-25%, accompagnata da una opportuna diversificazione degli emittenti e dei sottostanti. Per la rete dei consulenti finanziari di Banca Generali, il progetto BG Certificates Hub prevede anche una intensa attività di formazione da parte della banca.

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