Commissione europea, due di picche all’Italia sul debito

La Commissione europea preme sul bottone rosso sulla procedura per debito eccessivo. Per Bruxelles, l’Italia ha violato le regole europee per l’anno 2018. Lo farà nel 2019 e nel 2020. E il rallentamento economico, scrive la Commissione nel suo rapporto, giustifica solo in parte lo sforamento. Questo è, di fatto, il primo passo formale verso la procedura d’infrazione, che dovrà comunque discussa durante l’Ecofin, l’assemblea composta dai ministri dell’economia e delle finanze di tutti gli Stati membri, che si terrà il 9 luglio.

Prima di allora, tuttavia, il governo potrebbe contrattare una manovra-bis per mettere in sicurezza i conti (si parla di una manovrina da 3-4 miliardi). Lo stesso ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha anticipato l’inizio di un periodo di negoziati. Di certo c’è, tuttavia, che all’Ue non piacciono né il reddito di cittadinanza, poiché non avrebbe avuto effetti benefici sulla crescita economica, né Quota 100, una misura che cancella in parte gli effetti delle riforme pensionistiche precedenti e aggrava in prospettiva la situazione sul debito, che già nel 2018 è cresciuto al 132% del Pil. Insomma, si apre un nuovo capitolo dello scontro fra la Commissione e il governo gialloverde.

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