Mps, exit strategy del Mef

La vicenda Montepaschi potrebbe tornare in primo piano per il sistema finanziario italiano. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il Tesoro avrebbe preso in mano il dossier relativo alla banca senese.

Il ministero (azionista di maggioranza con il 70%), sulla base degli accordi presi in occasione del salvataggio, dovrebbe uscire dalla banca entro la fine del 2019. È possibile però che, complice anche il profondo cambiamento in atto ai vertici delle istituzioni europee, si riesca ad ottenereuna proroga di sei mesi spostando la scadenza al giugno del 2020.

Entro tale data il Tesoro potrebbe aver definito oltre al calendario di uscita anche le modalità che porteranno alla privatizzazione. “Le strade possibili sono tre – sottolinea MF – un’asta pubblica, una sequenza di accelerated bookbuilding (da due a quattro, secondo le prime stime), l’aggregazione con un’altra banca.”

Certo è che la privatizzazione della banca senese sarà un tassello fondamentale del consolidamento bancario che si aprirà nel 2020, un tassello su cui diversi ceo hanno già iniziato a ragionare. Difficilmente sul dossier si affacceranno le due banche maggiori, cioè Intesa Sanpaolo e Unicredit, che già hanno una forte esposizione sul mercato italiano. Altrettanto improbabile è un interesse da parte di istituti stranieri.

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