Governo, l’Europa spacca la maggioranza

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di Hillary Di Lernia 17 Luglio 2019 | 10:50

Sarà la tedesca Ursula von der Leyen a guidare la prossima Commissione europea, divenendo così la prima donna nella storia europea a presiedere l’esecutivo comunitario. Ma è un voto che non si può certo definire privo di conseguenze ma che soprattutto delinea perfettamente quella che è la situazione europea attuale.

Innanzitutto è stata una vittoria sul filo del rasoio: l’esponente della Cdu di Angela Merkel, proposta dal Consiglio europeo alla successione di Jean Claude Jucnker, ha raccolto 383 voti a favore ( la maggioranza era di 374) e 327 voti contrari.

Il voto ha spaccato la maggioranza di governo gialloverde: mentre la Lega parla di un’Europa “schiava di Merkel e Macron” i 14 voti del Movimento Cinque Stelle sono stati decisivi per l’elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, senza i quali le sarebbe mancato il quorum necessario di 374 voti.

Sulle posizioni grilline si è schierato a favore anche il premier Giuseppe Conte, esprimendo apprezzamento per il programma della Van der Leyen improntato alla difesa dell’ambiente , all’occupazione, al welfare e alle tutele dello Stato di diritto, ma anche sulla riforma del trattato di Dublino per un nuovo patto sulle migrazioni.

A contrario gli europarlamentari della Lega sembrano essersi “irrigiditi” dopo un discorso pronunciato dalla presidente designata alla Commissione europea, Ursula von der Leyen, troppo “spostato a sinistra” e per questa ragione hanno deciso di allinearsi con il resto del gruppo Identità e democrazia che con i suoi 73 deputati ha indicato di votare contro l’ex ministra della Difesa tedesca.

 

 

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