Un crollo che non si vedeva dal 2008 quello della valuta cinese. Un tracollo spiega la Banca centrale cinese (Pboc) in una nota, “dovuto agli effetti delle misure unilaterali e protezioniste” degli Stati Uniti e “all’attesa di dazi contro la Cina”.
Rispetto al valore di riferimento di venerdi’ di 6,94 yuan per un dollaro, il cambio ha superato anche la soglia dei 7 yuan per un dollaro attestandosi a livelli record. E’ la prima volta dal 2008 che lo yuan onshore supera questa soglia anche psicologica che viene normalmente difesa da Pechino e dalla Banca centrale cinese.
Ad ogni modo quest’ultima ha comunque sottolineato che la valuta resta stabile e forte contro un paniere ponderato di divise e che manterrà un “equilibrio ragionevole”.
La svalutazione dello yuan inoltre sembrerebbe allontanare ulteriormente la possibilità di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, rendendo anche più semplice importare beni dalla Cina; un risultato, che qualora si verificasse, potrebbe far risultare in parte inefficaci i nuovi dazi imposti da Trump.