Tra i dossier emergono sia quello per la mancata osservanza ai provvedimenti europei in materia di attacchi contro i sistemi di informazione, sia quello inerente alle sanzioni penali in caso di abuso di mercato e sul mancato accoglimento della direttiva sui meccanismi di risoluzione delle controversie fiscali in Europa.
In questo modo arrivano a 79 le procedure pendenti a carico dell’Italia, di cui 71 per violazione del diritto dell’Unione e 8 per la mancata accettazione di direttive.
Le materie maggiormente oggetto di imputazione sono l’Ambiente (18 contestazioni), Fiscalità (12), Trasporti (7), Concorrenza ed Energia (5) e Giustizia.
Fortunatamente, grazie all’aggiustamento dei saldi per il 201, il nostro Paese è quantomeno riuscito a scampare a un tipo di infrazione ben più pesante , ovvero quella per debito eccessivo. Tuttavia, attenzione: i conti italiani saranno nuovamente posti sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles in autunno, con la prossima legge di Bilancio.