Unicredit, trimestre sotto le attese

Unicredit chiude il primo semestre dell’anno con utile netto di 3,2 miliardi in crescita del 51,7% rispetto allo stesso periodo del 2018 con la cessione degli immobili in Germania del primo trimestre e della quota del 17% di Fineco nel secondo trimestre. I ricavi sono pari a 9,3 miliardi (-3,8%).

“Nel primo semestre 2019, seppure in un contesto macroeconomico complesso, siamo stati in grado di conseguire ancora una volta risultati solidi. Rimaniamo fiduciosi nei fondamentali dell’Italia e dell’Europa. UniCredit continua a finanziare con successo l’economia reale dei Paesi in cui opera” – ha commentato Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato dell’istituto di credito di Piazza Gae Aulenti, ripreso da Radiocor. “Confermiamo i nostri obiettivi a fine anno, tra cui un RoTE di Gruppo superiore al 9 per cento e un utile netto rettificato di 4,7 miliardi di euro, al quale si applicherà il pagamento in contanti dei dividendi del 30 per cento. Siamo in anticipo rispetto alla tabella di marcia nell’esecuzione del piano Transform 2019 e abbiamo già raggiunto l’obiettivo di riduzione degli FTE e il 98 per cento delle chiusure di filiali. In un contesto come quello attuale, con tassi di interesse più bassi per un periodo più lungo di quello previsto, abbiamo deciso di modificare la nostra guidance sui ricavi dell’esercizio 2019 da 19 miliardi di euro a 18,7 miliardi di euro. Le esposizioni creditizie deteriorate lorde della Non Core sono state drasticamente ridotte e alla fine del 2019 si assesteranno vicine ai 10 miliardi di euro, ben al di sotto del nostro obiettivo iniziale Transform 2019″.

Outlook 2019
Confermati gli altri target: i costi a 10,1 miliardi, l’obiettivo di costo del rischio a 55 punti base, le esposizioni creditizie deteriorate lorde della non core per il 2019 molto al di sotto di 14,9 miliardi e vicine a 10 miliardi. L’utile netto rettificato è visto a 4,7 miliardi. Il CET1 MDA buffer è confermato al termine dell’anno nella parte superiore del range tra 200-250 punti base. Il piano triennale Transform 2019, spiega la banca, ‘sta rispettando perfettamente i tempi previsti, producendo risultati coerenti e tangibili’. Dal punto di vista del rafforzamento del capitale, la posizione patrimoniale nel secondo trimestre registra un Cet1 ratio al 12,08% e un Mda buffer di 201 pb. Il Cet1 ratio Mda buffer per fine 2019 e’ confermato nella parte superiore del target range 200-250 pb. Quanto alla rimanente partecipazione in Fineco, ceduta in luglio, comporta un impatto stimato al Cet1 ratio di +0,3 p.p. per il terzo trimestre. Per quanto riguarda l’attivita’ di de-risking, nel secondo trimestre c’e’ stato un calo delle esposizioni creditizie deteriorate lorde di 8,2 miliardi (anno su anno) e di 3,1 miliardi (trimestre su trimestre), di cui 2,1 miliardi da cessioni nel periodo aprile-giugno. Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi di gruppo e’ pari a 7% (-1,8 p.p. anno su anno). Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi del ‘Group Core’ al 3,9% in calo di 65 pb anno su anno, ‘ben al di sotto dell’obiettivo di 4,7%’ sulla previsione 2019. Il runoff del portafoglio “non core” anticipato al 2021, invece, ‘procede come previsto con le esposizioni creditizie deteriorate lorde 2019 del portafoglio Non Core attese decisamente sotto i 14,9 miliardi e piu’ vicine ai 10 miliardi’.

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