Candriam: venti di supporto per i Mercati Emergenti

L’atteggiamento accomodante della FED è di supporto per i Mercati Emergenti ed evidenzia la volontà di
prevenire un eventuale deterioramento dell’attività economica, derivante principalmente dalle tensioni
commerciali.
A nostro avviso le Banche Centrali di diversi Paesi emergenti seguiranno l’esempio della FED e allenteranno
a loro volta anch’esse la propria politica monetaria. Nei prossimi 3/6 mesi, Brasile, Indonesia, Sudafrica,
Malesia o la Repubblica Ceca dovrebbero tagliare i tassi di interesse creando condizioni favorevoli per le
obbligazioni emergenti denominate in valuta locale. Ciò dovrebbe contribuire inoltre a porre un limite a un
peggioramento delle prospettive di crescita per i Mercati Emergenti, che alla fine dovrebbe risultare di
supporto anche ai bond in valuta forte.
Ovviamente sussiste un certo grado di rischio politico che è parte proprio degli investimenti nei mercati
emergenti. Il pericolo sanzioni, in particolare, è in aumento per un certo numero di Paesi tra cui la Russia e
Turchia che sono tra i più rilevanti per il nostro universo di investimento. Siamo prudenti sulla Russia in
quanto le obbligazioni in valuta forte non riflettono il rischio di ulteriori sanzioni USA. Per quanto riguarda
la Turchia, gli spread si sono allargati, il che ci dà relativamente maggior conforto sulla capacità del mercato
di assorbire uno shock causato da sanzioni. Le tensioni politiche in Medio Oriente potrebbero avere
ripercussioni sull’outlook di investimento attraverso un aumento dei prezzi del petrolio, che colpirebbe in
modo sproporzionato gli importatori di energia e, cosa ancora più importante, genererebbe pressioni
inflazionistiche che potrebbero far deragliare il ciclo di allentamento. Tuttavia, l’indebolimento della
domanda globale di energia è un fattore di contro bilanciamento, che, a nostro avviso, quest'anno
contribuirà a mantenere i prezzi del petrolio in un range.
In valuta locale, preferiamo quei Paesi che hanno spazio per tagliare i tassi, in altre parole quelli con piccoli
squilibri esterni e rischi fiscali da bassi a moderati come ad esempio i Paesi dell’Europa Centrale e Orientale,
il Perù, il Cile e la maggior parte delle economie asiatiche. In valuta forte, invece, abbiamo selezionato
posizioni in crediti sovrani con una traiettoria fiscale in miglioramento, spesso sotto l’egida di un
programma del FMI (Ucraina, Egitto). Tunisia, Pakistan, Sri Lanka sono invece da evitare a nostro avviso, in
quanto le dinamiche fiscali stanno peggiorando.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!