Brexit, Johnson chiude il Parlamento fino al 14 ottobre

Lo definiscono un golpe quello perpetrato dal premier britannico, Boris Johnson, che ha chiesto alla Regina di “sospendere l’attuale sessione del parlamento la seconda settimana di settembre prima di dare inizio alla seconda sessione con il discorso della Regina lunedì 14 ottobre” .

“Serve ad andare avanti con i piani per far progredire il Paese”, ha affermato Johnson in tv. “E’ falso, stiamo presentando nuove leggi su crimine, ospedali, istruzione. Ci sarà tutto il tempo dopo il vertice del 17 ottobre (Ue sulla Brexit) per dibattere la Brexit”.

Le critiche non si sono fatte attendere.

Sono inorridito dalla sconsideratezza del governo Johnson, che parla di sovranità e che tuttavia sta cercando di sospendere il Parlamento per evitare l’esame dei suoi piani per una spericolata Brexit senza accordo. Questo è un oltraggio e una minaccia per la nostra democrazia“: lo ha detto il leader laburista Jeremy Corbin.

“… Si tratta di un oltraggio costituzionale. Non importa come la si presenta, è ovvio che il fine sarebbe quello di impedire al parlamento di dibattere la Brexit e fare il proprio dovere nel modellare la strada per il Paese… chiudere il parlamento sarebbe un’offesa al processo democratico e ai diritti dei deputati”, ha commentato lo speaker della Camera dei Comuni britannica John Bercow.

La notizia ha avuto subito un ricasco dei mercati con un brusco scivolone al ribasso per la sterlina che è arrivata a perdere l’1% contro il dollaro e contro l’euro.

 

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