Spread in ribasso, le banche respirano

Aria fresca per le banche italiane. Il drastico calo dello spread tra Btp e Bund si è tradotto in un aumento di capitale virtuale per un totale di circa 2,4 miliardi di euro: 950 per Unicredit, 840 per Intesa, 240 per Mps, 210 per Ubi e 180 per Banco Bpm.

Come sottolinea Il Sole 24 Ore, una sorta di “Manna del cielo” per le banche più congestionate di titoli domestici di tutta Europa. Questa situazione nasce dal fatto che le banche italiane sono piene di BoT e BTp, comprati in tempi diversi, in cui lo spread saliva e servivano mani amiche a sostegno del Paese. Secondo i dati della Banca d’Italia, tutte insieme detengono attualmente 401 miliardi di titoli di Stato nazionali.

Ma non solo sul capitale si vedono i benefici. Per le banche il calo dello spread tra BTp e Bund significa anche poter emettere obbligazioni (dunque raccogliere fondi) a tassi più contenuti.

Ovviamente queste sono buone notizie solo se lo spread resterà basso a lungo e se i benefici arriveranno anche ai clienti delle banche: famiglie e imprese. Solo così il calo dello spread diventerà una vittoria per tutti: solo se i benefici che gli istituti creditizi stanno avendo (ammesso che durino) verranno traslati sull’economia reale.

 

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