La Fed non ha fegato, Powell è un terribile comunicatore. Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso tutto il suo dissenso per la decisione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve (Fomc) di tagliare di 25 punti base i tassi di interesse, portandoli fra l’1,75% e il 2%. Decisione ampiamente attesa ma votata tutt’altro che all’unanimità, con sette membri favorevoli e tre contrari, di cui due ostili al taglio dei tassi e uno che al contrario si è espresso per una riduzione di 50 punti base.
Per la Fed si tratta del secondo taglio dei tassi dopo quello di luglio; il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, non ha escluso ulteriori sforbiciate in futuro e non ha voluto commentare le critiche di Trump, limitandosi a ribadire che la Fed resterà indipendente nelle sue decisioni.
La mossa della Federal Reserve, data ampiamente per scontata alla vigilia, ha lasciato tutto sommato indifferenti i mercati finanziari, con le borse europee attorno alla parità in mattinata.