In totale sono 9 gli indagati, tra cui Marco Astorri, fondatore e presidente del cda, ora agli arresti domiciliari su disposizione del Gip, Guido Cicognani, socio e vice presidente, e Gianfranco Capodaglio, presidente del Collegio sindacale, sottoposti a misure cautelari interdittive del divieto di esercitare ruoli direttivi.
L’accusa è di aver comunicato al mercato “notizie false sulle condizioni economiche, patrimoniali e finanziarie della società nonché sul movimento degli affari, concretamente idonee a provocare il sensibile aumento del prezzo delle azioni”, che avrebbero fruttato “un indebito vantaggio economico per la società e loro personale”. Difatti ciò che emerge dalle indagini della magistratura è che Astorri e altre persone a lui collegate nel giro di due anni si sarebbero portati a casa guadagni personali per oltre 35 milioni di euro, tra i 25 milioni incassati dalla cessione di warrant e i 10 milioni per la vendita del 2% del capitale sociale. Risorse sequestrate agli indagati assieme al pacchetto di azioni nelle loro mani, circa altri 115 milioni di euro.
Oggi Borsa Italiana ha reso noto che i titoli della società “sono sospesi a tempo indeterminato dalle negoziazioni”.