Conti correnti, stangata di fine anno

Tra canoni e balzelli vari, sui conti correnti si appresta a riversarsi il peso dei tassi negativi decisi dalla Banca centrale europea. In Italia non sarà per mano di tassi negativi applicati direttamente ai clienti, visto che per ora la sola Unicredit ha deciso di introdurli a partire dal 2020 (e solo per chi ha più di un milione di euro parcheggiato sul conto). Ma bensì, come riporta MF Milano Finanza, attraverso l’aumento dei canoni del conto corrente, mediante i quali le banche hanno ottenuto lo stesso effetto dei tassi negativi. Il quotidiano finanziario cita Fineco come l’ultima banca ad aver agito in tal senso, reintroducendo un costo fisso di 3,95 euro al mese che era stato tolto nel 2008 (anche se l’Isc famiglie e giovani per l’operatività online, l’indice sintetico di costo di Banca d’Italia, indica Conto Fineco tra i meno costosi a quota 24,61 euro all’anno per le famiglie 13,24 per i giovani). Tra i più cari, invece, c’è Xme Conto di Intesa Sanpaolo (con Isc per operatività online a 185 euro all’anno e a 199,80 per operatività media in filiale).

E allora cosa fare per proteggersi da commissioni sui bancomat, spese per invio estratto conto e bollo sul dossier titoli?  Si può scandagliare il mercato alla ricerca dell’offerta migliore. La liquidità infatti è una risorsa scarsa in questo momento e per estrarre il massimo delle commissioni gli istituti fanno a gara per accaparrarsela con offerte a tempo. Il conto, del resto, sta diventando sempre più spesso uno strumento per attirare risparmi che poi la banca convoglia su strumenti più redditizi come fondi o polizze.

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