Reti, i veri fuoriclasse sono i consulenti

Nonostante le difficoltà, i consulenti finanziari continuano a fare le fortune delle loro società. I loro margini infatti si ritirano, ma i professionisti diventano sempre più produttivi e fanno volare le banche-reti in borsa. Sono alcuni dei dati che emergono dall’articolo dell’inserto Affari e Finanza di Repubblica che si è dedicato a un’analisi a raggi x della professione in vista della nuova edizione di ConsulenTia, in calendario dal 4 al 6 febbraio a Roma. Tra le criticità bisogna sicuramente considerare appunto il restringimento dei margini dei consulenti, erosi da politiche monetarie ultra-espansive che comprimono i rendimenti e dalle nuove normative in tema trasparenza nella rendicontazione dei costi sostenuta dal cliente.

In base ai dati forniti da Ocf, la professione invecchia e l’età media dei consulenti finanziari attivi è superiore a 50 anni per il 56,7% degli iscritti. Professionisti che negli anni sono diventati sempre più produttivi e ora seguono in media 195 clienti a testa (dai 168 del 2015), con un portafoglio medio però che è cresciuto a una velocità inferiore e si attesta a 26,5 milioni a professionista a settembre 2019 (dai 19,8 milioni del 2015).

Il tutto si articola in un contesto di mercato non semplice, dove si sta diffondendo la tendenza dei clienti ad avere avere un atteggiamento di maggiore attesa: la liquidità, infatti, è cresciuta nell’ultimo periodo fino ad arrivare al 16% del settembre 2019. La crescita di liquidità è andata a scapito di fondi comuni, sicav e fondi chiusi, visto che il peso di gestioni di portafoglio e polizze assicurative, sia di tipo previdenziale che nella forma di unit linked e multiramo, è rimasto invariato. Difatti il peso nel portafoglio di fondi e sicav è calato dal 36% del 2015, a poco più del 33% attuale.

Intanto le società quotate che si avvalgono di consulenti finanziari, secondo i dati di una ricerca Pwc riportata da Affari e Finanza, hanno vissuto un 2019 positivo sul fronte della raccolta e si godono un super momento in Borsa: il loro rapporto tra il prezzo e il valore delle reti di consulenza è tra i più elevati in assoluto, pari a 4,6 volte, laddove i titoli delle banche tradizionali quotano appena lo 0,3 del loro valore contabile tangibile.

 

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