Banche, gli utili d’oro non fermano i tagli

Non bastano nemmeno utili generosi a fermare i tagli delle banche. Come riporta l’inserto di Repubblica Affari e Finanza, anche quest’anno i profitti delle banche saranno in crescita del 2,5% secondo la media del consensus riportato da Bloomberg. Mentre, in base alle stime di Equita, saranno in crescita addirittura del 17,8% a 9,9 miliardi su un campione di nove banche. Insomma, è un settore che sforna ancora profitti interessanti.

Nelle ultime settimane ha fatto scalpore il piano di Unicredit, dove sono previsti otto miliardi di euro di ritorno per gli azionisti ma nonostante questo si parla di ottomila persone di troppo nel gruppo. E la banca guidata da Jean Pierre Mustier è solo una delle tante che hanno previsto una riduzione del personale. Tuttavia, si legge sempre sull’articolo di AF, secondo l’opinione dell’analista di Intermonte, Christian Carrese, “le banche hanno coperto i minori ricavi con il taglio dei costi” e “la politica monetaria accomodante ha permesso di smaltire lo stock di sofferenze”. Per cui, conclude l’analista, “parlare di utile ha poco senso, occorre mettere in relazione il dato con il capitale allocato e nell’ultimo decennio l’asticella del capitale richiesto non ha fatto che salire. Non a caso negli anni d’oro il Roe (Return on equity, ndr) era a due cifre e ora nemmeno nei casi più virtuosi, come Intesa, raggiunge il 10%”.

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