Sperandeo (BlackRock): “Quattro fattori per investire”

E’ meglio puntare sui titoli industriali o sulle telecomunicazioni? Sulle utility o sul settore tecnologico? Sono gli interrogativi che si pongono spesso gli investitori, quando cercano le giuste strategie per navigare sui listini.
Da tempo, però, nella comunità finanziaria si è fatto strada un
nuovo approccio alla costruzione del portafoglio, che parte da una prospettiva diversa. Più che sulla diversificazione settoriale, il processo di elaborazione dell’asset allocation basa le proprie fondamenta su alcuni fattori (value, momentum, quality, size e minimum volatility), che incidono in maniera significativa sulle performance.

UNA STRADA ALTERNATIVA – “Spesso”, dice Manuela Sperandeo (nella foto), managing director di BlackRock, che nel gruppo americano ricopre la carica di Emea head of Smart Beta, Sustainable and Thematic ETFs for EII (i prodotti indicizzati) , “gli investitori non sono consapevoli di quanto siano diversi tra loro dal punto di vista fattoriale i titoli che appartengono a uno stesso settore”. Dunque, per costruire un portafoglio ben diversificato bisogna appunto seguire la strada del factor investing. “Diversi studi accademici dimostrano che la costruzione di un’ asset allocation su base fattoriale è premiante dal punto di vista delle performance nel medio-lungo periodo e che i portafogli tradizionali non tengono conto di alcuni importanti elementi di rischio”, aggiunge Sperandeo.

VALORE, QUALITÀ E DIMENSIONE  – Ecco allora che emerge l’importanza di alcuni fattori come la dimensione (size), cioè la capitalizzazione in borsa di una società, o il value, cioè il valore intrinseco dell’azienda sul mercato rispetto ai suoi fondamentali di bilancio oppure il momenutm, cioè l’extra rendimento rispetto al mercato registrato da un’azione nel passato recente, che le consente di beneficiare ancora di un sentiment positivo.

A questi si aggiungono altri fattori: la quality (qualità), che identifica le aziende con una redditività
stabile nel tempo e bilanci solidi, che hanno dimostrato di generare sovraperformance nelle fasi di contrazione dei mercati; infine la minimum volatility (la volatilità ridotta), fattore d’investimento basato sull’intuizione che i titoli
con oscillazioni dei prezzi contenute riescono nel medio-lungo periodo ad assicurare gli stessi rendimenti medi del mercato ma con minor rischio. Sul fronte dell’investimento fattoriale, BlackRock si avvale del contributo di Andrew Ang che attualmente ricopre nel gruppo statunitense la carica di head of the Factor-Based Strategies Group ma ha anche alle spalle un lungo percorso accademico come docente alla Columbia Business School, in cui è stato pioniere nello studio di queste tematiche. “Abbiamo sviluppato diversi prodotti per attuare strategie d’investimento fattoriale”, dice ancora Sperandeo, “in particolare tra gli Etf e nel mondo degli strumenti indicizzati”. Inoltre, BlackRock offre ai clienti, soprattutto agli investitori istituzionali, view di mercato e report su base trimestrale per attuare strategie di asset allocation partendo da ciascuno dei cinque fattori. Avvalendosi di questo lavoro, gli stessi clienti possono poi sovrappesare nei portafogli un determinato fattore sulla base del proprio budget di rischio, delle proprie esigenze e dello scenario macro.

 

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