Consulenti, ecco a quali reti si affidano i politici

Sono avversi al rischio almeno quanto gli elettori. Così vengono definiti da un articolo di MF Milano Finanza i politici italiani, dopo che il quotidiano finanziario è andato a scartabellare nelle dichiarazioni dei redditi relative al 2018 dei signori della politica di casa nostra. Già perché solo un numero esiguo di loro risulta avere investimenti finanziari. Nei portafogli, però, alcuni tra loro hanno scelto i prodotti delle reti di consulenti finanziari di Banca GeneraliMediolanum e Intesa Sanpaolo.

Da una parte, infatti, c’è il leader della Lega, Matteo Salvini, che nel suo portafoglio conta 1.112 quote della sicav lussemburghese Bg Selection (controllata dal gruppo guidato da Gian Maria Mossa). Il capo del Carroccio, inoltre, conta 3.500 azioni di A2A, 250 azioni di Acea e 352 azioni di Enel. La ministra delle infrastrutture e dei Trasporti in quota Partito Democratico, Paola De Micheli, invece ha investito circa 54 mila euro in fondi gestiti da Mediolanum. E sempre sulla società guidata da Ennio Doris ha puntato il senatore di Forza Italia Alfredo Messina, che ha aumentato la sua quota in Mediolanum da 478 mila e 528 mila azioni e ne è anche vicepresidente. Il deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina ha optato per la quota in un fondo comune di Eurizon (la casa prodotto di Intesa Sanpaolo) del valore iniziale di 10 mila euro.

Tra le altre curiosità elencate dall’articolo, a firma di Francesco Bertolino, si cita che il deputato leghista Claudio Borghi nel 2018 aveva in portafoglio 40 quote di un Etf in sterline. Nello stesso anno, la deputata Pd Maria Anna Madia aveva investito poco più di 100 mila euro in titoli di stato americani. L’attuale ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, aveva in portafoglio 335 azioni di Banco Bpm. Infine, il leghista Giancarlo Giorgetti deteneva 896 azioni di Cnh Industrial.

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