Missione Alpha, con sostenibilità

Si chiama Kames Global Sustainable Equity Fund ed è il secondo miglior fondo azionario globale, secondo la classifica delle performance annuali pubblicata ogni mese dal mensile ASSET CLASS. Il gestore del fondo, Craig Bonthron (nella foto), descrive a Bluerating.com le caratteristiche e delle strategie di questo prodotto.

 Quali sono le caratteristiche del fondo?

La nostra missione è quella di generare alpha per i nostri clienti investendo in società innovative che hanno un impatto positivo sulla società. Siamo investitori ad alta convinzione, con un totale di circa 40 titoli in portafoglio e un azionariato attivo del 99%. Ci concentriamo su società di media capitalizzazione (con una market cap tra 1 miliardo e 10 miliardi di dollari) che hanno il potenziale di crescere fino a moltiplicare la loro grandezza attuale. Questo si traduce in uno stile di investimento tipicamente growth e in una focalizzazione su trend tecnologici innovativi che rispondano alle sfide della sostenibilità. Abbiamo dunque una forte esposizione verso tecnologie sanitarie e industriali, software e verso tendenze positive nel comparto dei beni di consumo.

Possiamo descrivere la sua filosofia di investimento e il processo di selezione dei titoli?

Cerchiamo di comprendere l’evoluzione di tecnologia e società e di individuare quali scarsità potrebbero emergere nel lungo termine che possono essere risolte proprio da questi cambiamenti. Abbiamo una visione chiara di dove potremmo trovare queste società, ma manteniamo una mentalità aperta per non rischiare di soprassedere su alcune gemme che potrebbero emergere in altre aree. Utilizziamo un sistema di screening proprietario che divide il mercato in 5 quintili di società che, sulla base dei loro miglioramenti finanziari anno su anno, crediamo possa fornire una guida statistica su dove sia meglio concentrarsi. Quando investiamo in nuove società consideriamo solo i titoli appartenenti ai primi due quintili. Utilizziamo inoltre un particolare framework che identifica quei cambiamenti nella rete di valore all’interno delle industrie che possono portare le aziende più affermate a essere scalzate da innovatori emergenti. Cerchiamo quindi di investire in questi nuovi campioni, soprattutto quando il mercato si mostra reticente a salire sulla nuova barca a causa di incertezze di breve termine. Diversifichiamo il rischio a livello di titoli con la consapevolezza che, anche se alcune di queste scommesse si dovessero dimostrare sbagliate, il potenziale di crescita dei nostri investimenti corretti sarà tale da più che compensare l’aumento del rischio con ingenti ritorni.

Quanti titoli avete nel portafoglio solitamente e quanto a lungo può rimanere di solito un’azione nel vostro portafoglio?

Il portafoglio varia da 35 a 45 titoli (in media 40) in quanto crediamo che questa sia la maniera migliore per esprimere la nostra abilità nella scelta. Più posizioni porterebbero il portafoglio a considerare troppo il rischio benchmark e ad essere guidato dai fattori di rischio. Per la maggior parte dei nostri investimenti valutiamo le prospettive a dieci anni, sulla base dei trend tecnologici e dalla solidità del modello di business. Contiamo quindi di mantenere l’allocazione per 5 anni, ma nel caso ci fosse un cambiamento della tesi di investimento o si palesassero opportunità più interessanti, siamo pronti ad anticipare la vendita.

Quale ruolo può avere il vostro fondo nell’asset allocation globale di un investitore? Può sostituire un fondo azionario tradizionale?

Si tratta di una proposizione di investimento di lungo termine che porta a una certa volatilità di breve periodo, offrendo però esposizione a un ritorno cospicuo legato a trend tecnologici e sostenibili altamente prevedibili. La strategia ha una forte propensione per lo stile growth e un investitore dovrebbe cercare di mantenerla nel suo portafoglio per almeno 3 anni. Crediamo si inserisca bene all’interno di fondi large cap quality o di tipo income, poiché offre il potenziale di catturare alpha e non una protezione dai ribassi.

Può indicare alcuni titoli inclusi nel vostro portafoglio? Perché li avete selezionati?

Attualmente abbiamo una forte esposizione verso tre società italiane: Technogym, Amplifon e DiaSorin. Queste presentano un franchise di alta qualità, con un potenziale di crescita significativo, e modelli di business che crediamo possano trarre benefici economici significativi dalle nuove tendenze di mercato legate a salute e benessere e alle tecnologie sanitarie. Uno dei disruptor più significativi in portafoglio è poi Tesla, che crediamo sia un leader tecnologico, con un’abilità superiore nella produzione di scala e un’idoneità unica nella transizione del mercato verso l’auto elettrica.

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