Consulenti, le 5 cose da dire al tuo cliente quando il mercato crolla

 Il crollo dei mercati con movimenti che hanno superato la crisi del 2008 hanno creato il panico tra gli investitori che, come puntualmente accade, sono scappati in maniera generalizzata.

I consulenti finanziari sanno bene che si tratta di un comportamento catalogato come un bias cognitivo che genera non pochi danni sui rendimenti di portafoglio anche ben bilanciati e diversificati. In questo periodo infatti è importante riuscire a rassicurare nel migliore dei modi i clienti.

A tal proposito BorsadelCredito.it ha suggerito le cinque cose da dire ai clienti in questo periodo così complesso.

  1. “Non scappare!” La cosa peggiore da fare in questo momento è dismettere gli investimenti. Vendere sui minimi equivale a incassare una perdita certa: a questo punto meglio restare in attesa di tempi migliori (che arriveranno). È un errore tipico commesso dagli investitori, un bias cognitivo ampiamente esplorato dalla ricerca accademica che porta le persone a vendere sui crolli e ad acquistare sui rally. In questo modo, su un orizzonte triennale, statisticamente gli investitori riescono a cogliere solo la metà dei rialzi totali dei rally, mentre amplificano le perdite di mercato, raddoppiandole.
  2. “Informati.” Per riuscire ad agire in maniera razionale, senza lasciarsi trasportare dalle emozioni, esiste un’altra importantissima regola aura: informarsi, seguire con attenzione l’evolversi della situazione (tanto più nei momenti di panico), cercare le fonti dirette o accreditate, non abbassare l’attenzione.
  3. “Rendi il tuo paniere difensivo.” L’emergenza attuale sottolinea l’importanza di restare sui principi cardine della diversificazione estrema: la scarsa concentrazione che riguarda sia la componente geografica, sia quella merceologica sia quella del rischio di credito, rende il paniere difensivo. Alcuni settori infatti sono colpiti in maniera rilevante, altri solo parzialmente, ma nel bilancio ce ne sono alcuni che dalla crisi trarranno beneficio, che potrà risultare anche in un aumento del fatturato e dei margini.
  4. “Punta sugli asset alternativi.” La volatilità che si scatena su azioni e obbligazioni ogni volta che una notizia tradisce o supera le aspettative non ha alcun effetto sugli asset alternativi come ad esempio il P2P lending. Così, il taglio dei tassi quasi a zero da parte della Fed non crea sollievo, ma neppure la decisione di Christine Lagarde di non intervenire con misure di politica monetaria espansiva – comunicando nel peggiore dei modi possibili e facendo colare a picco le Borse – non produce alcun effetto negativo sul P2P lending. Il rendimento del P2P lending semplicemente ignora queste notizie che sono al contrario un catalizzatore dei movimenti di azioni e obbligazioni.
  5. “Guarda il passato per capire il futuro.” Le performance passate non sono garanzia di quelle future, ma senza dubbio rappresentano una bussola per orientarsi. Ovviamente conviene sempre agire con circospezione in uno scenario come quello attuale che nessuno riesce a valutare oggi con precisione.

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