Coronavirus, trovare le opportunità nella crisi

Si sente ovunque, stando in caso, ascoltando la tv, leggendo i giornali, correndo al parco per prendere una boccata d’aria. Si sente ovunque, la paura. E la sentono anche i mercati, che da quando è iniziata l’epidemia causata da Covid-19 si trovano come sulle montagne russe, con continui ribassi e rialzi.

In merito all’impatto dell’attuale crisi sul mercato credito è intervenuto Pierre Verlé, head of credit di Carmignac, durante una conferenza stampa web tenuta mercoledì 13 maggio. Con l’avvio della prima fase dell’accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, l’anno era iniziato positivamente ma in meno di un mese il mercato del credito è passato da avere rischi all’orizzonte pari a zero all’incorporare un cataclisma nelle valutazioni.

Questo ha inevitabilmente comportato una maggiore avversione al rischio da parte degli investitori accompagnata da sostenuti livelli di capitale allocato nelle asset class.  Ma la paura non deve prendere il sopravvento. Anche se sembra ormai molto probabile che, per quanto riguarda l’outlook generale dei bond del credito/corporate, si possa verificare un incremento dei defualt nei prossimi trimestri, Verlé sottolinea che la view di default cumulativa a 5 anni non è cambiata poi così tanto e che quindi è forse meglio guardare la crisi da Covid-19 più come un catalizzatore che anticiperà i default previsti per i prossimi anni, piuttosto che come un cataclisma.

Sicuramente la congiuntura storica attuale si rivela una delle più difficili e complesse degli ultimi 50 anni, ed è inevitabile che anche le agenzie di rating corrano a rivedere i giudizi sugli emittenti obbligazionari, alla luce di quelli che si teme possano essere gli scenari futuri. Questo aumenta il rischio di fallen angels, uno dei fenomeni finanziari storicamente più temuti anche perché in grado di condizionare a caduta anche gli altri titoli che risiedono nelle zone basse del merito di credito. Ed è proprio in questo scenario che è importante ricordarsi che “ogni rischio è accompagnato da opportunità”, ribadisce il manager. Come si può immaginare una maggiore segmentazione del mercato per quanto riguarda la percezione del rischio non può far altro che comportare un incremento della dispersion, fattore che continuerà a creare opportunità per i bond picker.

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