Bce: è super Lagarde, ma occhio all’high yield europeo

Non trattenete il fiato in attesa di nuovi tagli dei tassi. La BCE ha detto chiaramente ieri che il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) è lo strumento scelto per affrontare le conseguenze economiche del Covid-19. In effetti, l’aumento dei volumi di acquisto del PEPP pari a 600 miliardi di euro, per una somma totale pari a 1.350 miliardi, annunciato ieri, ha superato le già alte aspettative dei mercati. Inoltre, l’orizzonte per gli acquisti netti tramite PEPP è stato esteso almeno fino a giugno 2021. Di contrasto, i tassi di interesse e gli acquisti netti tramite APP (Asset Purchase Programme), rimasti invariati, stanno chiaramente giocando un ruolo di secondo piano.

Dalla prospettiva dell’Eurotower, dare enfasi agli acquisti PEPP ha senso, naturalmente. Dato l’elevato livello di incertezza sulle prospettive economiche e inflative in questa fase, la flessibilità è cruciale. E proprio questo è ciò che distingue il PEPP dagli altri programmi di acquisto. Quando il gioco si fa duro, la BCE potrebbe deviare dagli acquisti basati sul capital key e, per esempio, indirizzarli ai titoli di Stato dei Paesi della periferia dell’Eurozona. Di conseguenza, i mercati obbligazionari ieri hanno appreso la notizia dell’ampliamento del PEPP come segnale positivo per i BTP italiani, con lo spread rispetto al Bund che è sceso di circa 20 punti base dopo l’annuncio.

Tuttavia, la BCE ha tirato il freno sulla flessibilità per quanto riguarda la qualità del credito degli acquisti di bond societari. Nel meeting odierno, il presidente Lagarde ha chiarito che la BCE non è pronta a oltrepassare il Rubicone, quando si parla di acquisti di bond con rating inferiore all’Investment Grade, almeno per ora. Considerando il forte rally degli spread sul credito high-yield europeo rispetto ai livelli di marzo – l’iTraxx Xover è sceso di oltre 700 punti base a circa 375pb – potrebbe essere il momento di ridurre l’esposizione e realizzare un po’ di profitti. L’assenza del supporto tecnico legato agli acquisti della BCE potrebbe rendere questa classe di attivi vulnerabile a qualsiasi peggioramento della crisi Covid-19 o a dati macroeconomici peggiori delle attese.

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