Regno Unito, tonfo storico del Pil

La contrazione del Pil del Regno Unito nel secondo trimestre 2020 è la più grave tra tutte le economie sviluppate del G7. L’economia britannica si è contratta di quasi il 22% nella prima metà del 2020, un calo tre volte superiore a quello registrato nella crisi finanziaria del 2008-09.

David Riley, Chief Investment Strategist, BlueBay Asset Management, ha commentato: “La performance negativa del Regno Unito rispetto ad altri Paesi sviluppati riflette un periodo di lockdown durato più a lungo e un settore dei servizi – l’ambito colpito più duramente dal distanziamento sociale – relativamente più ampio. L’economia britannica ha iniziato a recuperare, ma la disoccupazione è destinata ad aumentare bruscamente via via che verrà meno il sostegno del Coronavirus Job Retention Scheme. Per la ripresa sarà necessario ulteriore supporto da parte del Governo, mentre la BoE potrebbe sicuramente tagliare i tassi di interesse a zero – attualmente sono allo 0,1% – e incrementare il proprio programma di acquisti di bond prima della fine dell’anno. Raggiungere un nuovo accordo commerciale con l’Unione Europea prima che il Paese lasci l’unione doganale e il mercato unico europeo è essenziale, al fine di evitare il doppio shock della pandemia e della possibile imposizione di dazi da parte del principale partner commerciale del Regno Unito”.

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