Un cervellone elettronico è il nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate per prevedere la propensione all’evasione dei contribuenti, con sorvegliato speciale il mondo delle partite Iva. Lo riporta un articolo di ItaliaOggi, che fa riferimento a un’audizione davanti alle Camere dello scorso 14 settembre di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. Il meccanismo sta operando in via sperimentale in alcune delle direzioni regionali più importanti e opera mediante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Il tutto è basato su un software che funziona sulla base di un algoritmo capace di raggruppare la rete di contatto del contribuente. L’elaborazione prende in considerazione un database, frutto dell’inserimento di dati e numeri degli accertamenti degli anni passati, sia quelli con esito positivo sia quelli con esito negativo. L’oracolo fiscale, come lo definisce ItaliaOggi, è alimentato con i dati che arrivano anche dalle dichiarazioni, dall’e-fattura, dall’archivio rapporti continuamente aggiornato. L’Agenzia fa l’interrogazione e l’oracolo risponde restituendo un elenco di possibili soggetti a cui assegna un voto sul livello di probabilità e propensione all’evasione. Le liste così ricavate saranno la bussola per i controlli anche prima che si presenti la dichiarazione, lavorando sulle probabilità presenti in archivio in funzione predittiva.