Le Borse europee festeggiano il 1° mese di QE. Ftse Mib al top degli ultimi 5 anni

Partenza sprint per le Borse europee dopo la lunga pausa pasquale. I rialzi di oggi sono riconducibili a una serie di fattori, tra cui:- i dati deludenti rilasciati sul mondo del lavoro statunitense venerdì che hanno allontanato le pressioni sulla Fed per un possibile rialzo dei tassi entro l’estate;- le buone indicazioni arrivate dagli indici PMI servizi della zona euro, che confermano come la ripresa stia prendendo piede;- le operazioni di M&A a livello mondiale, che questa mattina hanno visto FedEx, il più grande spedizioniere aereo del mondo, presentare un’offerta per Tnt per 4,8 miliardi di dollari.

Scarso impatto hanno avuto le stime non troppo ottimistiche rilasciate dal Fondo Monetario Internazionale questo pomeriggio. Nel World Economic Outlook il FMI ha spiegato che la crescita potenziale delle economie avanzate, sebbene sia prevista in recupero nel periodo 2015-2020, non tornerà ai livelli pre crisi. Questo elemento crea incertezza circa la sostenibilità di bilancio di molti Paesi. Il quadro peggiora se si passa a considerare i Paesi Emergenti, che vedranno la crescita potenziale rallentare ulteriormente nei prossimi anni, complice un invecchiamento della popolazione e una più bassa crescita della produttività.

Gli indici europei hanno festeggiato anche il primo mese di QE. I dettagli arrivati dalla Banca centrale europea hanno mostrato che nel corso del mese di marzo l’Istituto di Francoforte ha acquistato titoli privati e pubblici per 60 miliardi di euro, come da programma. In particolare, poco più di 47 miliardi sono stati destinati ai bond governativi dei Paesi della zona euro. In ordine Germania, Francia, Italia e Spagna i paesi con gli acquisti più importanti. Stupisce come circa il 12% degli acquisti siano stati diretti verso bond di entità sovranazionali. Una porzione molto importante, più delle attese, che confermerebbe una certa difficoltà della Bce nel reperire i titoli sul mercato secondario. Stupisce anche il fatto che la duration media più lunga dei titoli acquistati appartenga alla Spagna (11,6 anni), mentre la duration dei Bund acquistati si ferma a 8,1 anni. Probabilmente ci si aspettava una duration più lunga sui titoli che offrono rendimenti troppo bassi.

A Piazza Affari, il Ftse Mib oggi ha aggiornato i nuovi massimi da gennaio 2010, superando quota 23.700 punti. L’ottima performance è riconducibile al balzo dei titoli petroliferi (Eni, Saipem e Tenaris, in particolare) che hanno scontato con qualche giorno di ritardo il balzo del petrolio di venerdì. Scarso impatto hanno avuto sui listini le previsioni incluse nel DEF, secondo cui il Pil nel 2015 dovrebbe attestarsi a +0,7%, nel 2016 a +1,4% e nel 2017 a +1,5%. Crediamo che è stata scelta la via della prudenza, come ha confermato lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in conferenza stampa. Se parallelamente al QE dovessero essere portate avanti le riforme necessarie, tra cui anche il progetto della Bad Bank, probabilmente avremmo spazio per delle sorprese positive già a partire dal 2015.

di Vincenzo Longo, market strategist di IG

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