Tra Grecia, Putin e Dollaro Usa

Mercato volatile sia sul fronte valutario che su quello di borse e materie prime, soprattutto dopo la conferenza stampa tenuta dall’asse Putin – Tsipras, tenutasi ieri pomeriggio. Non arrivano notizie certe su eventuali accordi tra Russia e Grecia, ma il fatto che Tsipras abbia dichiarato apertamente di non essere d’accordo con le sanzioni imposte alla Russia, le quali potrebbero portare ad una nuova guerra fredda tra il Paese e l’occidente non sono piaciute ai mercati che sono andati immediatamente ad acquistare il dollaro americano, confermandoci come la visione dollaro-centrica rimanga ancora la più interessante da seguire, tentando delle vendite di azionario le quali non sono state in grado di portare i prezzi oltre i livelli di supporto, rendendo più salda in noi l’idea, già consegnatavi, di non poter e voler escludere la possibilità di assistere al raggiungimento dei massimi precedenti, con potenziali tentativi di estensione oltre essi. Sono circolati anche dei rumor circa possibili sconti che la Russia potrebbe essere disposta a rilasciare alla Grecia per la fornitura di energia, in cambio di un accesso paritetico ad altri Paesi agli asset greci, al fine di investimento, il che ha rincarato la dose di acquisti di dollaro americano, proprio nel pomeriggio che ha preceduto il rilascio delle minute del FOMC.
All’interno di esse si evince come il FOMC risulti spaccato al proprio interno, con indicazioni fumose circa il tanto atteso rialzo di tassi, che non arriverà sicuramente ad aprile e che dovrà essere pensato quando la situazione economica migliorerà ulteriormente, soprattutto mantenendo lo sguardo puntato su inflazione e disoccupazione, ancora non a livelli da considerare soddisfacenti (per quanto riguarda la prima, la discesa dei prezzi dell’energia ed il rafforzamento del dollaro stanno pesando in maniera significativa).
Il fatto di aver rimosso il termine “paziente” dalla forward guidance della Fed non significa che siamo pronti ad un rialzo, si è cercato di trasmettere al mercato l’idea di flessibilità a disposizione dei membri del Committee, un’idea presto trasformatasi in un “minestrone” di aspettative che attualmente fanno fatica a far prendere una direzionalità precisa ai mercati, pur provocando sana volatilità su molti strumenti finanziari, che dal punto di vista operativo non può che farci piacere. Oggi sarà il turno della “furba” BoE e della sua decisione sui tassi, appuntamento qualche minuto prima delle ore 13 all’interno della nostra Live Trading Room per seguire insieme l’evento ed i mercati.
EurUsd: Ottima l’area di resistenza studiata ieri sull’euro, che nel momento in cui lo stocastico orario (utilizzato come filtro durante gli ultimi giorni su diversi strumenti, data la sostanziale lateralità di medio periodo – per come lo intendiamo noi, ossia affidandoci a time frame a 4 ore) ha cominciato a girare a ribasso all’interno della zona di ipercomprato con prezzi all’interno di essa, ha offerto la possibilità di valutare acquisti di dollaro che hanno condotto i prezzi verso i target studiati (1.0800 e 1.0760). Ci troviamo ora sotto la media a 21 oraria e tutta l’area che si distribuisce tra 1.0775 e 1.0800 potrebbe risultare propedeutica a potenziali ripartenze a ribasso dei prezzi, tenendo conto che in caso di superamento a rialzo delle resistenze non ci attendiamo significativi tentativi di ripresa di quota fino a quando i prezzi non dovessero superare l’area che si distribuisce tra 1.08 ¼ e 1.0835, approdo probabile nel momento in cui dovessimo assistere a ripartenze oltre area 1.0810. I minimi in area 1.0720 potrebbero rappresentare dei target potenziali plausibili in caso di tenuta delle resistenze o di superamento a ribasso diretto di area 1.0740 e qui dovremo valutare il posizionamento dello stocastico a 4 ore in quanto, se non in divergenza rialzista, potrebbe suggerire eventuali ulteriori tentativi di estensione verso 1.0680.
UsdJpy Ottima la tenuta dei supporti individuati ieri in 119.60, con i prezzi che si sono riportati effettivamente sui massimi precedenti, i target ipotizzati e sui quali avremmo potuto attenderci dei tentativi di estensione verso l’area di 120 ¾, dove avremmo potuto, se ricordate, studiare l’eventuale formazione di una divergenza ribassista a 4 ore. Tale potenziale scenario risulta potenzialmente valido anche per la giornata di oggi, per cui seguiamo con attenzione i prezzi orari che si stanno mantenendo sopra la media a 21, la quale, insieme all’area che si distribuisce tra 120.05 e 102.15 potrebbe rappresentare una zona di supporto dove ipotizzare acquisti di dollaro per estensioni verso i lidi già visti, tenendo conto che in caso di ripiegamento sotto area 119.95 i prezzi potrebbero tentare dei ritorni verso 119.60, che se raggiunto con stocastico orario lontano dall’ipervenduto e con quello a 4 ore in divergenza potrebbe lasciare spazio a tentativi di approfondimento verso 119.40 e 15.
GbpUsd Ottima anche la situazione tecnica vista sul cable ieri, dove il filtro rappresentato dallo stocastico ha evitato degli stop su potenziali posizionamenti corti con conseguenti reverse delle posizioni sul lato lungo di mercato, l’unico effettivamente lavorato ieri. Il mancato raggiungimento dell’area di ipercomprato e giro a ribasso dell’oscillatore orario quando i prezzi sono arrivati a visitare le resistenze ha evitato infatti delle vendite e la rottura rialzista di area 1.4895 ha permesso la valutazione di posizionamenti long per estensioni che hanno raggiunto il livello di 1.4925, sul quale lo stocastico a 4 ore non è andato a raggiungere l’area di ipercomprato, lasciando spazio al raggiungimento degli ultimi massimi. Sull’acquisto di dollari del pomeriggio i prezzi sono ripartiti a ribasso ed ora si trovano a metà della congestione laterale sviluppatasi durante le ultime settimane. Dettaglieremo all’interno del Morning Meeting i livelli tecnici di attenzione, studiando fin d’ora la possibilità di assistere a potenziali estensioni sia a rialzo che a ribasso una volta che dovessero essere superate le aree di 1.4845 o 1.4895, per una potenziale strada pari all’altezza della congestione stessa.
AudUsd: Si conferma la brutta situazione tecnica dell’australiano, con i prezzi che hanno tentato la rottura a rialzo dell’area studiata in 0.7715 senza che si siano verificate delle estensioni importanti verso 0.7760. Siamo ora di fronte ad una price action che mostra massimi lievemente crescenti e minimi crescenti ma che dal punto di vista del nostro metodo non offre nessun grado di valutazione operativo. Studiamo per il momento soltanto l’area di 0.7660, che se superata potrebbe condurre ad una timida ventina di punti a ribasso, con i livelli principali da seguire prima di valutare delle rotture importanti a ribasso che passano per 0.7625. Per valutare rialzi, studiamo ancora l’area di 0.7715 in anticipo sui massimi di ieri.
A cura di Fxcm

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