L’alluminio torna a perdere terreno con il future a tre mesi quotato al London Metal Exchange sceso in area 1.760 dolleri per tonenllata, a ridosso della parte bassa dell’attuale fascia di oscillazione laterale dei corsi. A mettere sotto pressione il metallo, oltre al rafforzamento del dollaro e alle prese di beneficio sul petrolio, l’annuncio in Cina dell’adozione di nuove misure volte a ridurre i costi energetici, da cui deriverebbe un calo dei costi produttivi locali. Le industrie cinesi guardano infatti con attenzione crescente i mercati occidentali – fanno notare gli analisti di Wings Partners Sim – ultima risorsa per vendere prodotti locali in eccedenza, che limitano così il deficit di mercato prospettato per il 2015. Anche Alcoa (che al momento perde circa il 4,5%) ha dovuto rivedere le proprie stime per l’anno in corso con un surplus di allumina di 2,7 milioni di tonnellate e di alluminio per 326.000 tonnellate.
In base alle ultime stime di Alcoa, relativamente al 2015 nel suo complesso, il mercato globale dell’alluminio registrerà un’eccedenza pari a 326.000 tonnellate. Le stime risultano essere decisamente diverse rispetto a quanto prospettato ad inizio anno, quando la compagnia aveva stimato un deficit annuo per 38.000 tonnellate.
Per sfruttare il possibile, ulterore ribasso dell’alluminio, a Piazza Affari è disponibile l’Etc short Etfs Daily Short Aluminium.
G.R.