Mediterraneo, Medio Oriente e Paesi del Golfo: destinazioni privilegiate per gli investimenti stranieri diretti

La Regione Mediterranea rappresenta una delle destinazioni privilegiate per i progetti di investimento stranieri diretti (FDI). Il PIL dell’area supera infatti i 10 mila miliardi di dollari e nel corso degli ultimi cinque anni sono stati realizzati oltre 17mila progetti di investimenti stranieri diretti. Questi i principali risultati secondo l’EY Baromed Attractiveness survey 2015 “The Next Opportunity”, ricerca realizzata da EY e presentata nel corso dell’EY Strategic Growth Forum.Lo Strategic Growth Forum (SGF) è un convegno internazionale organizzato da EY dedicato alle strategie di crescita dei Paesi dell’area Mediterranea, alle possibili sinergie con quelli europei e al ruolo che l’Italia può assumere in questo contesto.
Una meta globale per gli investimenti stranieri diretti. Secondo la ricerca, tra il 2009 e il 2013, i Paesi del Mediterraneo, Medio Oriente, e quelli del Golfo hanno attirato 17.110 progetti di investimenti stranieri diretti, principalmente realizzati nell’area dell’Europa Mediterranea e dei Paesi del Golfo (78% dei progetti complessivi). A causa di una relativa scarsità di potenziali aziende target da acquisire e delle potenzialità non espresse della regione, le operazioni di M&A nel corso del 2013 rappresentano solo il 35% degli FDI totali, mentre gli investimenti greenfield sono il 65% con un totale di 85.8 miliardi di dollari, un valore superiore a quello della Cina.
Donato Iacovone, Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea commenta: “Se si continuerà a promuovere l’integrazione e la collaborazione all’interno dei paesi del Mediterraneo, nei prossimi anni la mappa mondiale sarà arricchita dalla nascita di un nuovo mercato Emergente. Nell’immediato futuro si prevede una crescita positiva e gli investitori sembrano dimostrare interesse nella Regione. Grazie ad un mercato non ancora saturo e alle risorse presenti, non solo l’Europa e gli Stati Uniti, ma anche Cina e India considerano l’area come una meta altamente attrattiva per gli investimenti”. Marc Lhermitte, EY Head of International Location Advisory Services e autore del report commenta: “Le aziende hanno forti motivazioni per investire. La Regione è ricca di idee, energie e competenze non ancora sfruttate. Il Mediterraneo ospiterà più di 750 milioni di persone entro il 2040, con un potere d’acquisto sempre più crescente”.
Gli investitori vedono opportunità d’investimento per il presente e il futuro. Secondo la ricerca BaroMed2015 realizzata nel marzo di quest’anno, che ha coinvolto 156 dirigenti di 20 paesi del mondo, quella del Mediterraneo è considerata un’area più attrattiva dell’Europa (51%), dell’Africa (60%) e dell’Asia (52%). Quando viene chiesto di confrontare il Mediterraneo con l’Europa, gli investitori fanno notare come la crescita economica sia più rapida rispetto alle altre regioni e come le opportunità di business siano maggiori, spinte dalla crescita demografica e dall’urbanizzazione, con la nascita di nuove spettacolari città o distretti che sorgono negli Stati del Golfo, in Turchia e in Nord Africa. Iacovone prosegue: “Grazie ad una posizione strategica rispetto ad Europa, Africa e Asia, e con un mercato del lavoro in crescita e con le grandi risorse presenti, la regione offre un ottimo compromesso tra crescita e costi. Nell’immediato futuro, infrastrutture più efficaci ed una maggiore stabilità aiuteranno a creare più posti di lavoro sia nell’industria, che negli altri settori della Regione”.
Settori e investimenti del futuro. Per gli investimenti greenfield, la Regione presenta opportunità di investimento nel settore dei servizi alle imprese (15,4%), industria digitale (10,8%), servizi finanziari (10,6%) – i primi tre settori greenfield per FDI all’interno della regione (2009-13). Per quanto riguarda il target delle acquisizioni, le aziende considerate più interessanti sono quelle appartenenti ai settori delle telecomunicazioni, dei media, delle tecnologie (17,3%), della vendita al dettaglio, dei prodotti di consumo (15,4%) e dell’energia (11,7%). Sfruttando la posizione centrale tra Europa, Asia e Africa, la Regione sta sviluppando i settori dell’immobiliare, del turismo e del commercio al dettaglio con l’ambizione di diventare una destinazione globale ed una meta principale per il turismo.
Alcuni investitori stanno inoltre riportando le proprie attività dall’Asia al Mediterraneo, per poter gestire al meglio la propria supply chain per la domanda dei mercati europei. La zona serve già oggi i mercati globali, grazie alla presenza dei 18 porti su 100 e degli 8 aeroporti su 30 più trafficati del mondo.
Esigenza di riforme. Il report individua nel Mediterraneo otto fattori di crescita per gli investimenti diretti all’estero: crescita del digitale, imprenditorialità, urbanizzazione, competitività, diversificazione industriale, energie rinnovabili, sviluppo sociale e trasparenza. Nonostante l’outlook positivo, molti degli intervistati nel BaroMed2015 hanno evidenziato alcuni potenziali rischi all’interno della Regione: l’instabilità (una media del 53% nelle 5 sotto-regioni) e la mancanza di trasparenza (29%) sono i principali ostacoli agli investimenti e ad una crescita sostenibile. Inoltre, gli intervistati mostrano preoccupazione per la mancanza di infrastrutture in alcuni dei Paesi e per l’economica stagnante dell’Europa, la quale rimane la principale fonte di capitale dell’intera Regione.
Gli investitori hanno chiaro quello che i Paesi al di fuori dell’Europa dovrebbero fare per migliorare la propria attrattiva sul mercato: raggiungere la stabilità politica dovrebbe essere la priorità assoluta (per il 49% degli intervistati), cosi come migliorare la sicurezza delle persone e dei beni (una media del 33% degli intervistati nel Nord Africa e nel Medio Oriente), seguito dal rafforzamento dell’istruzione, delle infrastrutture e dal miglioramento dell’immagine internazionale.
Lhermitte conclude: “Nel 2050, le economie emergenti della Regione supereranno in termini di PIL, di crescita, d’innovazione e di adozione di tecnologie rivoluzionarie alcuni dei Paesi sviluppati. Milioni di persone in tutta la Regione diventeranno consumatori sofisticati. Con il BaroMed 2015 speriamo di poter contribuire al prossimo capitolo della storia di una delle Regioni più affascinanti del mondo”.

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