Prosegue la fase di stabilità all’Lme, la Borsa londinese dei metalli industriali, che vede il mercato in una fase di lateralità, dopo l’annuncio dello stimolo monetario cinese che non hanno avuto un effetto duraturo e lascianto spazio a prese di beneficio sui timori di un calo della domanda di metalli. L’intervento della Banca Centrale dovrebbe infatti dare maggiori benefici al settore dei servizi rispetto a quello delle industrie con uso intensivo di materie prime.
In particolare le quotazioni dell’alluminio tornano a scambiare a ridosso del supporto di area 1.800 dollari per tonnellata, sotto pressione sia per il nuovo rafforzamento del dollaro contro l’euro che per le ultime rilevazioni dell’International Aluminium Institute che evidenziano un forte incremento dell’output di matrice cinese a marzo. Tale produzione risulta in eccesso sul mercato locale (come testimoniato dall’incremento delle scorte di Shanghai della scorsa settimana) e potrebbe essere riversato all’estero sotto forma di semi-lavorati, riducendo la scarsità di metallo Occidentale e tenendo sotto pressione i prezzi. Sull’Lme invece continua a restare elevata la backwardation (prezzo spot attuale maggiore rispetto a quelli dei future) sulle scadenze brevi.