Sterlina e Ftse brindano a Cameron, debacle per Laburisti e LibDem

Quelle che dovevano essere le elezioni più incerte degli ultimi 80 anni, alla fine hanno spiazzato tutti, mercato compreso. Chi ha vinto e chi ha perso? Secondo le ultime proiezioni della BBC, il leader uscente dei Conservatori, David Cameron, dovrebbe aggiudicarsi 326 seggi, esattamente la maggioranza assoluta minima richiesta. Sebbene alcuni sondaggi si aspettavano un alto consenso per i Conservatori, le probabilità che ottenessero addirittura la maggioranza assoluta erano molto basse. Il civico 10 di Downing Street non perderà il suo inquilino quindi. Per Cameron, quindi, si è trattato di un vero e proprio successo. Brillante anche il risultato dello Scottish National Party (SNP), che si è aggiudicato ben 56 seggi dei 59 a disposizione in Scozia. Emblematico il fatto che con solo il 5% dei consensi (proiezioni BBC), il partito SNP conquisti 56 seggi, mentre UKIP con il 12,5% dei consensi conquisti solo 2 seggi.
Debacle per i Laburisti e Liberal-Democratici. Questa notte il leader laburista, Ed Miliband, è intervenuto definendola una brutta notte per il partito. Oggi Miliband rassegnerà le proprie dimissioni. Male anche i LibDem di Nick Clegg, che hanno perso oltre il 15% dei consensi rispetto a quelle del 2010. Tra i big loser non mancano i sondaggisti e i book maker inglesi, che hanno avuto difficoltà nel calibrare i sondaggi in questa tornata politica che ha visto la presenza di oltre 7 partiti in un sistema elettorale tradizionalmente bipartitico. Probabilmente anche l’alta affluenza, che dovrebbe attestarsi tra il 72-74%, tra le più alte degli ultimi 20 anni, potrebbe aver contribuito a questo esito.
Il risultato ha colto di sorpresa anche il mercato. La sterlina ha iniziato ad apprezzarsi violentemente dopo gli exit poll e il trend è proseguito nella notte, man mano che i primi scrutini, preannunciavano una possibile maggioranza assoluta dei Conservatori. Gli investitori sono tornati ad acquistare sterlina in scia:
1.       al forte ridimensionamento dell’incertezza post elettorale che in molti si aspettavano;
2.       alla possibile conferma del governo uscente (Conservatori – LibDem) che garantirebbe una continuità politica al Paese.
Il cambio Gbp/Usd è schizzata ai nuovi massimi dal 26 febbraio, a 1,5520, mentre il cambio Eur/Gbp è sceso da 0,7485 di ieri a 0,7225, minimi da oltre una settimana. Balza il Ftse 100, che è arrivato a toccare anche il 2% in apertura. Cosa aspettarsi a questo punto?
Cameron sarà ricevuto dalla regina oggi stesso e la formazione del governo potrebbe essere una questione di pura formalità. Molti si interrogano sulla possibilità che il governo possa portare avanti il Referendum sull’uscita del Gran Bretagna nel 2017. Probabilmente, i pochi seggi in capo al partito UKIP dovrebbero ridimensionare molto questo scenario e Cameron potrebbe far leva sul forte consenso per cercare di rivedere gli accordi con la UE. Le probabilità di una Brexit, continuano a rimanere pertanto molto contenute al momento, dato che un’uscita della Gran Bretagna dalla Ue non converrebbe a nessuno, soprattutto agli inglesi.
Alla luce del risultato elettorale, sulla sterlina ci aspettiamo un graduale rafforzamento nel breve termine, che impatterà soprattutto sul cambio Gbp/Usd, che potrebbe salire verso area 1,58, massimi di dicembre scorso.
A cura di Vincenzo Longo, market strategist di IG

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