Favorite le società con reale crescita di ricavi e margini: la view di Axa Framlington

A cura di Gilles Guibout, Responsabile European Equity, di Axa Framlington
Ad aprile i dati sulla crescita per il 1° trimestre dell’anno hanno mostrato Stati Uniti e Inghilterra in decelerazione, mentre la zona Euro finalmente ha dato dei segnali di ripresa, proseguendo dalle tendenze viste a inizio anno. Parlando di tassi, dopo aver visto il Bund tedesco toccare il minimo storico di 0,05%, la prospettiva di un ritardo nel rialzo da parte della Fed e della BoE ha portato a un movimento verso l’alto della curva. Nell’Eurozona, sia i tassi sia l’Euro sono risaliti, il mercato azionario ha registrato perdite, mentre il mercato inglese ha beneficiato di un leggero calo della Sterlina e di un probabile rinvio del rialzo dei tassi.
Nel mese il FTSE Italia All share e il DJ Eurostoxx Return hanno perso rispettivamente -0,46% e -1,31% mentre il MSCI Europe è rimasto stabile a +0,01%, principalmente grazie al settore energetico che ha beneficiato del rimbalzo del prezzo del petrolio. Quest’ultimo fattore spiega la sovraperformance dell’Italia a confronto con l’Eurozona, visto il peso relativo di ENI. I settori finanziari e dei beni ciclici sono quelli che hanno maggiormente accusato gli ultimi movimenti.
A livello di allocazione settoriale hanno influito negativamente il sottopeso nel settore energetico e il sovrappeso nel settore dei beni ciclici. Relativamente alla selezione titoli, a penalizzare il fondo è stata soprattutto l’assenza in portafoglio di due titoli:
• HSBC, il cui prezzo ha beneficiato dell’annuncio di una possibile ristrutturazione aziendale;
• BG Group, che si è apprezzato di oltre il 40% dopo l’offerta di Royal Dutch.
Nelle prossime settimane ci aspettiamo che i mercati rimarranno abbastanza tirati, viste le possibili evoluzioni dello scenario politico (elezioni nel Regno Unito, trattative in Grecia), i dati sulla crescita negli Stati Uniti, e il potenziale avvio in Cina di un piano di stimolo economico. Ancora una volta, saranno le anticipazioni sulle politiche delle banche centrali e l’evoluzione dei tassi a condizionare i mercati. Con valorizzazioni di 16x il PE e spazio ormai limitato per ulteriori espansioni dei multipli, conviene favorire società con un reale potenziale di crescita del fatturato e/o dei margini, che sono gli unici elementi ad assicurare una vera capacità di generazione di risultati e dividendi, e un ritorno a valori più naturali dei multipli.

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