Borse sui massimi, dollaro in discesa. E oggi i dati macro Usa

Ci siamo quasi. Lo S&P500 si è riportato nuovamente sui massimi storici, confermandoci come la visione che supporta la ricerca di rendimenti su altri lidi rispetto agli obbligazionari americani rimanga ancora valida e sia supportiva alla distribuzione dei flussi di capitale, soprattutto di breve periodo. I rialzi di tassi da parte della Yellen dovrebbero essere rimandati, come da nostre iniziali attese, ad autunno inoltrato (e stiamo cominciando ad intravedere potenziali fattori valutativi che potrebbero condurci a far slittare ulteriormente, a livello temporale, le nostre aspettative verso l’inizio del 2016) e questo ha portato gli investitori a valutare conveniente acquistare, chiaramente con orizzonti di breve periodo, le borse, andatesi tra l’altro a ricorrelarsi con quelle europee.
Il dollaro in questa fase di mercato sta soffrendo quelle che a nostro parere possono essere considerate ancora prese di profitto, continuando a muoversi all’unisono contro le divise principali, a testimonianza di come la visione dollaro-centrica sulla quale stiamo ragionando da un pò, continui a mostrare la sua validità e si stia, piano piano, ripetendo nel tempo. Correlazioni intramerket che cominciano a mostrare le unghie dunque sul fronte dollaro e che potrebbero tornare a mostrare validità tra listini europei ed americani, correlazioni intermarket che invece continuano a latitare e a non poter essere utilizzate dal punto di vista operativo. Per quanto riguarda la giornata di oggi si riproporrà il tandem che in sostanza ci ha accompagnato per tutta la settimana. Sterlina sotto osservazione alla mattina e dollaro in gran spolvero (anche se negativamente parlando) al pomeriggio.
Ci troveremo di fatti al cospetto di dati sulle costruzioni in Gran Bretagna che potrebbero risultare un buon market mover, soprattutto se essi si dovessero posizionare in territorio positivo, un market mover in grado di agire in maniera isolata sul pound che poi con alta probabilità potrebbe tornare a muoversi seguendo le logiche dollaro centriche una volta riassorbita la potenziale reazione iniziale.
Nel pomeriggio invece ci verranno consegnati I risultati delle indagini sulla produzione industriale e manifatturiera relative al mese di aprile oltre all’indice di fiducia dell’Università del Michigan, I quali potrebbero muovere il dollaro (a rialzo o a ribasso a seconda della bontà della release, vediamo logiche dirette di reazione data la mancanza di correlazioni intermarket stabili nelle ultime settimane, che avrebbero potuto portare per esempio a comprare dollari sulla salita di borse o viceversa). Continua a mostrarsi buona la volatilità ed I mercati si stanno dimostrando molto tecnici e crediamo che queste condizioni possano perdurare ancora per settimane.
EurUsd Stiamo vivendo una fase di congestione sull’euro, con l’area che passa intorno a 1.1340 che potrebbe intervenire come supporto sul quale poter ipotizzare, in caso di scaricamento dello stocastico orario in zona di ipervenduto o in caso di giro a rialzo all’interno dell’area neutra, potenziali acquisti di euro per ripartenze verso 1.1380, 1.1415 ed eventuali estensioni oltre I massimi di ieri, con 1.1460 come prima area di attenzione, tenendo conto che in caso di superamento ribassista di area 1.1315 il mercato potrebbe tentare delle accelerazioni verso area 1.1280, area che dev’essere superata di almenop una quindicina di pips prima di farci pensare a giri importanti dei prezzi verso la figura.
UsdJpy Continua la lateralità del cambio che su un time frame a 4 ore continua a mostrare i confini principali da seguire in 119.00 ed in 120 ¼. Siamo in rimbalzo dai supporti verso l’area che passa per 119.70, dove potrebbe essere possibile valutare eventuali frenate sulle quali potrebbe essere possibile ipotizzare eventuali vendite di dollari, per ritorni verso 119.50, 119.30 e potenziali tentativi di estensione verso 119.10, tenendo conto che in caso di superamento rialzista di area 119.85 I prezzi potrebbero tentare delle accelerazioni verso la parte alta del confine visto a 4 ore.
GbpUsd La zona che si distribuisce tra 1.5710 e 1.5730 potrebbe essere valutata come area di supporto, oltre la quale potremmo assistere a tentativi di ridimensionamento dei prezzi verso area 1.5630/40, escursione da valutare in caso di superamento ribassista dell’area che si distribuisce intorno a 1.5685. Questo potrebbe rappresentare uno scenario difensivo rispetto alla valutazione di potenziali acquisti sui supporti, per ritorni verso 1.5760 ed I massimi di ieri, raggiungibili anche in caso di superamento rialzista diretto di area 1.5790. In caso di raggiungimento dei massimi in entrambi I casi l’idea di mantenere parte di posizione per cavalcare eventuali tentativi di estensione verso 1.5830. Attenzione al giornaliero, cominciamo a mettere nel mirino una potenziale divergenza ribassista.
AudUsd Il dollaro australiano si trova in una fase di correzione all’interno di quella che potrebbe risultare una figura a bandiera che si distribuisce sopra la media a 21 a 4 ore e sopra la 100 oraria. Tra la figura e la figura e un quarto potrebbe essere possibile valutare eventuali acquisti di dollaro australiano, per potenziali ritorni verso area 0.8065, 0.8090 e potenziali estensioni verso 0.8130, con l’idea che superamenti ribassisti di area 0.7985 potrebbero condurre a tentativi di estensione verso 60, livello che potrebbe lasciare spazio a lievi tentativi di approfondimento ulteriore verso 40, ma che potrebbe intervenire a freno del movimento (questi 20 punti di area risultano molto confusi a livello di individuazione delle nuovole di ordini).
A cura di Davide Marone, analista di Fxcm

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