Come le contraddizioni di Atene si riflettono sul mercato Forex

Non siamo ai livelli della Swiss National Bank, la quale agli occhi degli investitori di tutto il mondo ha perso la propria credibilità, ma ieri, quando ci siamo azzardati a definire qualsiasi notizia che ci arriva dalla Grecia alla pari di un rumor di mercato, non abbiamo, a nostro parere, sbagliato di molto. Nel pomeriggio infatti è arrivata una dichiarazione da parte di Varoufakis circa il fatto che verrà trovato un accordo con i creditori e che la prima tranche di ripagamento del debito, prevista per il 5 giugno, verrà sicuramente ripagata. Bianco e nero insomma, un giorno una dichiarazione, il giorno dopo l’opposto ed i mercati… fanno finta di non ascoltare. Non tanto di non ascoltare, ma evitano di prendere posizionamenti strutturali di fronte a dichiarazioni provenienti da una banderuola che sta, a dire il vero, cominciando a divenire fastidiosa. Questo ci obbliga (e da un certo punto di vista ci rallegra pensando alle scelte di analisi ed operative adottate fin’ora) a continuare ad approcciare i mercati secondo una visione dollarocentrica (ieri sulla pubblicazione degli ordini di beni durevoli abbiamo avuto l’ennesima ed ulteriore conferma), con ragionata cautela per quanto riguarda eventuali accensioni di sentiment di risk off (come quelli visti sulle borse in apertura di settimana) che rappresentano, a nostro parere, ancora delle correzioni rispetto ai trend principali che, grexit a parte, rimangono ancora ascendenti e positivi. Le contraddizioni non arrivano, tra l’altro, soltanto dal confronto tra Grecia ed Europa, ma crescono anche internamente al Paese. Ieri infatti il ministero delle finanze ha smentito lo stesso Varoufakis di fronte alla dichiarazione relativa alla possibilità di introdurre una piccola tassa sui prelievi dagli sportelli bancomat al fine di incentivare l’uso delle carte di credito e la tracciabilità degli strumenti di pagamento. Altro tassello che va a comporre la confusione nella mente degli investitori. Saranno giornate cruciali, a prescindere dalla direzione di mercato che si predilige, l’operatività dovrebbe essere improntata su una prudenza ancora superiore rispetto alla canonica, contemplando leve basse e stop sempre in macchina.

Eur/Usd Raggiunti i target posti a 1.0870 nella prima serata di ieri, l’euro sta tentando dei rimbalzi guidati da vendite di dollari americani ascrivibili a prese di profitto, con l’area che passa tra 1.0940 e 1.0965 che potrebbe intervenire a frenata dei prezzi, per ritorni verso figura, i minimi di ieri, area che se raggiunta potrebbe lasciarci pensare di mantenere una parte di posizione per rotture ulteriori verso i primi minimi precedenti, tenendo conto del fatto che in caso di superamento rialzista di area 1.0985 i prezzi potrebbero tentare delle accelerazioni verso il più importante 1.1015, che se superato potrebbe lasciare spazio verso 1.1045.

Usd/Jpy Definire preciso tecnicamente il cambio in questione sembra un eufemismo ed ora ci troviamo sopra una potenziale area di supporto che si va a distribuire tra 122.50 e 122.75. Qui potrebbe essere possibile valutare eventuali ripartenze verso i massimi di ieri mattina (toccati anche in nottata) ed eventuali estensioni verso i prossimi due step di attenzione che sono rappresentati da area 122 ¾ ed i massimi del 2007 (pre sciacquone derivante dallo smontamento dei carry trades) posizionati intorno a 24 figura, tenendo conto che nel momento in cui i prezzi dovessero tentare il superamento ribassista di area 122.35, con stocastico a 4 ore in divergenza ribassista confermata, potremmo attenderci dei ridimensionamenti verso 121.90.

Gbp/Usd Ottimo il cable che, dopo la rottura ribassista di area 1.54 ¼ ha raggiunto entrambi i target ipotizzati in 1.5390 e 1.5360, confermandoci le proprie classi di volatilità. Ci troviamo ora con l’area che si estende tra 1.5440 e 1.5465 che potrebbe intervenire come resistenza a sostegno di acquisti di dollaro americano, per ritorni verso 1.5410, 1.5380, 1.5360 ed eventuali tentativi di estensione verso il quarto di figura, tenendo conto che nel momento in cui dovessimo assistere alla ripartenza oltra area 1.5485 potremmo attenderci dei tentaticvi di ripartenza verso 1.5540, soltanto nel caso in cui dovesse essere rotto con forza il livello di 1.5415.

Aud/Usd Bellissimo anche il dollaro australiano che, dopo aver approfondito sotto area 0.78 figura ha raggiunto i primi due target indicati in 0.7780 e 0.7760, per poi estendere fino a sfiorare i terzi ed ultimi target impostati a 0.7720. Ci troviamo, come per gli altri cambi visti, in rimbalzo correttivo, con aree di resistenza più difficili da individuare a causa della più ampia volatilità registrata ieri (la qual cosa ci riempie comunque di gioia in quanto, oltre ad aver assistito alla ricorrelazione dollarocentrica potremmo assistere alla ricorrelazione tra classi di volatilità caratterizzanti le divers coppie di valute – si legga, per esempio, EurUsd che si muove di meno rispetto ad AudUsd a causa del fatto che esso risulti più liquido). Seguiamo con attenzione possibili approdi in area 0.7790/0.7810 per ipotizzare eventuali acquisti di dollaro, per ritorni verso 0.7760, i minimi di ieri (rivisitati anche nella notte come nel caso di UsdJpy) ed eventuali estensioni verso 0.7690, tenendo conto che in caso di abbattimento delle soglie passanti per 0.7825 (per i più aggressivi) e per 0.7840 (per i più conservativi) potremmo assistere a ripartenze verso 0.78 ¾.

di Matteo  Paganini, analista di Fxcm

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