La volatilità la farà da padrona sui mercati

Il QE sta funzionando e attendiamoci mesi in cui la volatilità la farà da padrona sui mercati. Questi i concetti principali che a nostro parere Mario Draghi ha voluto trasmettere al mondo durante la conferenza stampa che ha seguito la decisione della BCE di mantenere la propria politica monetaria così com’è, con tassi allo 0.05% ed il QE secondo quanto impostato nel corso degli ultimi mesi. I dati sull’inflazione hanno mostrato un ritorno in territorio positivo e le stime di attesa per l’anno corrente sono state riviste a rialzo (0.3%), dei risultati che non possono ancora far esultare ma che, a detta del numero uno dell’istituto di Francoforte, iniziano ad essere rappresentativi di come le misure monetarie straordinarie messe in campo stiano iniziando a mostrare i propri effetti. Chiaro è che esse dovranno essere implementate in maniera continuativa e seguendo i piani prestabiliti dalla BCE prima di poter raggiungere risultati concreti, risultati che se non si dovessero presentare altre situazioni di emergenza (di fronte alle quali la BCE si è comunque dichiarata pronta e flessibile operativamente) potrebbero essere raggiunti senza bisogno di modificare la rotta impostata, serva soltanto tempo. Si è affrontato anche il tema greco, sul quale le risposte di Daghi si sono rivelate come da attese molto impostate, consegnandoci dei concetti relativi alla possibilità che venga trovato effettivamente un accordo tra i creditori internazionali e la Penisola Ellenica che deve risultare solido e forte e che deve prevedere obiettivi di crescita, di sostenibilità fiscale e di stabilità finanziaria. Tutto e niente insomma su questo punto, ma non ci attendevamo grandi novità, quelle le aspettiamo dalla comunicazioni ufficiali che arriveranno nei prossimi giorni, per il momento continuiamo a rimanere in “modalità rumor” operativamente parlando. Uno dei temi più interessanti toccati, in maniera tra l’altro inaspettata ai nostri occhi se pensiamo alla schiettezza con cui si è affrontato l’argomento, è stata la volatilità dei mercati che potrebbe continuare a caratterizzare i prezzi ed alla quale gli investitori dovrebbero abituarsi (rispondendo ad una domanda sui recenti rialzi dei tassi sugli obbligazionari europei, sulle cui motivazioni Draghi non si è pronunciato). Uno shock improvviso che ha generato vendite su tutti gli obbligazionari mondiali in seguito alle discese messe a segno dal bund, con rialzo di rendimenti sui decennali di tutte le piazze seguito da lievi vendite sugli azionari i quali iniziano a mostrare potenziali shift di portafoglio alla ricerca di rendimenti diversi dallo zero e meno rischiosi rispetto ad un’azionario, se pensiamo ai rapporti puri tra rischio e rendimento relativi alla possibilità percepita di potenziali salite rispetto a forti discese. Secondo noi non è ancora il momento di allarmarsi ma dobbiamo essere abbastanza flessibili ed onesti intellettualmente per prepararci a qualsiasi situazione, soprattutto di breve periodo.

Eur/Usd Ottima la situazione tecnica dell’euro che ha raggiunto tutti i target ipotizzati, superandoli. Ci troviamo ora in consolidamento nei pressi della media a 21 oraria la quale potrebbe intervenire come supporto dinamico (estendibile fino ad area 1.1220) sul quale poter ipotizzare degli acquisti di euro per ritorni verso i massimi di ieri ed eventuali estensioni verso area 1.13 ¼ che, se raggiunta, potrebbe farci considerare l’idea di mantenere parte della posizione per eventuali approfondimenti rialzisti nell’ordine del quarto di figura. Nel momento in cui i prezzi dovessero ripiegare sotto area 1.11 ¾ potremmoi ragionare su eventuali accelerazioni verso 1.1140 e 1.1110, non prima di questo livello però a nostro parere.

Usd/Jpy in consolidamento sopra i supporti studiati ieri i quali risultabno passare ancora lontani dai prezzi attuali. Si tratta delle aree statiche passanti tra 123.30 e 123.50, le quali potrebbero essere ancora seguite su un 4 ore dopo la fine della divergenza ribassista che stavamo seguendo. Qui potrebbe essere possibile ragionare su potenziali acquisti di dollaro amerciano, per ritorni verso 123.90, 124 ¼ ed eventuali estensioni verso i massimi, con l’idea che, nel momento in cui dovessimo assistere allo sfondamento di area 123.10 il mercato potrebbe tentare degli approfondimenti verso area 122 ¾ ed eventuali estensioni verso 122.45. In caso di ripartenze dirette oltre area 124 ¾ potrebbe essere possibile valutare estensioni verso i massimi ed il mantenimento potenziale di parte della posizione per estensioni ulteriori, con primi livelli di attenzione che si distribuiscono intorno a 125.40.

Gbp/Usd Sterlina sulla quale non sono intervenute le aree di supporto studiate, con i prezzi che in seeguito a dati inferiori rispetto alle attese hanno raggiunto l’area passate a 1.5250 prima di ripartire. Classi di volatilità più alte rispetto a quelle stimate (vedremo tra poco il rispetto di esse da aprte del dollaro australiano invece) ma movimento che ha rispettato le attese, con ripartenze in vendita di dollari che hanno seguito anche le salite viste dsull’euro. Siamo in consolidamento all’interno di una zona sporca tecnicamente, non ci resta che seguire con attenzione potenziali rottura rialziste o ribassiste mettendo nel mirino, in caso di rottura rialzista (attualmente più probabile) una potenziale divergenza ribassista a 4 ore.

Aud/Usd Ottimo il raggiungimento dei supporti studiati sull’aussie, con ripartenze che hanno condotto verso i primi target, prima di assistere a forti vendite nella notte in seguito alla pubblicazione di dati sulle vendite al dettaglio inferiori rispetto alle attese. Siamo sinceri, ci troviamo di fronte ad una situazione contrastata che ci farebbe considerare degli acquisti di dollaro che ci sentiamo di filtrare però a causa del dollarocentrismo del mercato, a meno di assistere a rotture ribassiste dell’area che si distribuisce intorno a 0.7685, per estensioni verso 0.7660 e 0.7630. In caso di ripartenze oltre area 0.7740 il mercato potrebbe prepararsi per tentativi di accelerazione verso 0.7790, da seguire operativamente oltre area 0.7755.

di Matteo  Paganini, analista di Fxcm

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