A cura di Roelof Salomons, Chief Investment Strategist, Kempen Capital Management
La riunione della BCE e la successiva conferenza stampa sono state un vero e proprio non-event. Sarebbe stato illogico pensare diversamente. Per la Grecia, Draghi non poteva naturalmente esprimere un commento sul negoziato in corso visto che l’attenzione del mercato è concentrata sulla prossima scadenza. Il copione prevede ora chiaramente un graduale procedere. Sul QE non possiamo aspettarci cambiamenti di sorta. Draghi parlava del rischio di deflazione e caldeggiava il QE sin dall’estate 2014.
La BCE si è limitata a metterlo in pratica. Le prospettive di crescita economica potrebbero essere più equilibrate e le aspettative inflazionistiche a breve termine un po’ migliori, ma l’obiettivo dell’inflazione al 2% non è minimamente in vista. Pertanto la BCE manterrà salda la rotta e continuerà ad acquistare asset. Qualsiasi altro messaggio rischierebbe di perturbare i mercati finanziari che prediligono una noiosa prevedibilità. Le prossime riunioni saranno simili. Gli investitori presenti rivivranno il giorno della marmotta